LA SPESA DEI COMUNI PER I SERVIZI SOCIALI

L’indagine ISTAT raccoglie informazioni con cadenza annuale sulle politiche di welfare gestite a livello locale, garantendo così il monitoraggio delle risorse impiegate e delle attività realizzate nell’ambito della rete integrata di servizi sociali territoriali. La rilevazione dei dati viene condotta in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle finanze (MEF), con diverse Regioni e con le Province Autonome di Bolzano e Trento. I dati vengono raccolti attraverso una piattaforma informatica accessibile tramite il sito Internet del MEF a tutti i Comuni e gli Enti associativi sovracomunali coinvolti nella gestione dei servizi e degli interventi sociali.

In Umbria nel 2016 la spesa dei Comuni per i servizi sociali ammonta a 75,7 milioni e di euro, pari a circa l’1% dei 7 miliardi spesi a livello nazionale.

Grafico. Spesa dei Comuni per i servizi sociali per regione. 2016

Per ciascun residente in Umbria i Comuni hanno speso per i servizi sociali in media 85 euro nel 2016, contro i 116 € della media nazionale e i 120 € delle regioni del Centro Italia.

Cartogramma. Spesa per abitante dei Comuni per i servizi sociali per regione. Anni 2016

Per quanto riguarda la ripartizione della spesa in conto corrente di competenza impegnata nell’anno 2016 per l’erogazione dei servizi o degli interventi socio-assistenziali da parte di comuni e associazioni di comuni, al netto della compartecipazione degli utenti e del Servizio Sanitario Nazionale, in Umbria la maggior parte delle risorse è stata destinata per interventi a famiglie e minori (51%) e per i disabili (19%).

Grafico. Spesa in conto corrente di competenza dei Comuni per area di utenza. 2016

Oltre 8 comuni umbri su 10 offrono in Umbria un servizio di assistenza domiciliare socio-assistenziale a famiglie e minori a fronte di un dato nazionale che presenta un servizio offerto dal 47% dei comuni. Lo stesso servizio di assistenza è offerto a disabili e ad anziani (65 anni e più) da quasi 9 comuni umbri su 10 (in Italia il 68% dei comuni a disabili e l’86% dei comuni ad anziani), mentre è di circa il 14% la quota dei comuni umbri che offre lo stesso servizio per soggetti in condizioni di povertà, di disagio o senza fissa dimora (in Italia il 26% dei comuni).

La percentuale dei comuni umbri che interviene con un servizio di assistenza domiciliare integrata con servizi sanitari rivolta a disabili è del 67% (in Italia il 34% dei comuni) e del 60% dei comuni quella rivolta agli anziani (65 anni e più) (in Italia il 43% dei comuni).

Infine il 40% dei comuni umbri prevede l’erogazione di assistenza ai disabili e agli anziani mediante voucher, assegni di cura, buoni socio-sanitari (in Italia il 57% dei comuni interviene con questa forma di assistenza per i disabili e il 50% dei comuni interviene per gli anziani).

Grafico. % dei Comuni che offrono assistenza per tipo di servizio e per area di utenza. 2016

 

FONTI:

ISTAT, Indagine sugli interventi e i servizi sociali dei comuni singoli e associati, 2016

NOTE:

A causa della natura associativa del fenomeno, la disaggregazione dei dati a livello comunale ha richiesto l’introduzione di una componente di stima: il numero di utenti, le spese e le compartecipazioni relative ai vari servizi comprendono sia l’offerta realizzata singolarmente dai Comuni, sia le quote aggiuntive derivanti dagli Enti associativi di appartenenza. I dati rilevati presso gli Enti associativi vengono ripartiti tra i Comuni che vi appartengono in misura proporzionale alla popolazione di riferimento dei servizi.
Va inoltre notato che ci sono altre forme di associazione, meno strutturate, che non sono rappresentate dai dati a livello comunale. Ad esempio, attraverso un accordo, un comune che non ha un asilo nido può offrire ai propri residenti l’accoglienza in una struttura di un comune limitrofo. In questo caso, i dati sono contenuti interamente nel questionario del Comune titolare del servizio.