I dati sul rischio di povertà (1) (2), derivano dall’indagine su “Reddito e condizioni di vita delle famiglie” svolta dall’Istat a cadenza annuale a partire dal 2004. Nel 2024 il rischio di povertà è stabile rispetto al 2023 in Italia (18,9%), in aumento in Umbria dal 10,6% al 12,3%. Dalla graduatoria crescente dell’indicatore, nel 2024, l’Umbria con il 12,3% occupa una posizione intermedia (dodicesimo posto); la migliore performance si registra nella Provincia Autonoma di Bolzano con 5,9%, la peggiore in Calabria con 37,2%, poi Sicilia e Campania con valori superiori al 35%, rispettivamente 35,3% e 35,5%. L’indicatore varia in un range molto ampio: tra il minimo del 5,9% e il massimo del 37,2%.

Grafico 1 – Rischio di povertà per regione, Anno 2024 (graduatoria crescente) (valori percentuali)

(1) Reddito equivalente: è calcolato dividendo il valore del reddito netto familiare per un opportuno coefficiente di scala, che permette di tener conto dell’effetto delle economie di scala e di rendere confrontabili i livelli di reddito di famiglie diversamente composte.

(2) Rischio di povertà: percentuale di persone che vivono in famiglie con un reddito netto equivalente inferiore a una soglia di povertà, fissata al 60% della mediana della distribuzione individuale del reddito equivalente. Nel 2024 la soglia di povertà è pari a 12.363 euro annui.

(3) Il Valore della Valle d’Aosta è pari a 9,2%, ma la stima corrisponde a una numerosità campionaria molto ridotta e compresa tra 20 e 49 unità.

Fonte: Istat, 2024

Condizioni di vita e reddito delle famiglie – Anni 2023-2024

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