Rapporto Annuale 2021 Umbria – Il capitale umano

 

Il capitale umano

Introduzione

L’istruzione ha un ruolo determinante nel condizionare le prospettive d’inserimento sociale e lavorativo di ogni persona, per questo analizzare le tendenze del mercato del lavoro non può che partire dalla descrizione del livello d’istruzione del capitale umano. Il rapporto studia l’andamento di alcuni indicatori, spesso con la distinzione per sesso, sia in riferimento ai dati più recenti disponibili, sia in serie storica. La fonte è l’Istat, gli ambiti territoriali considerati sono l’Umbria, il Centro e l’Italia; in alcuni casi solo l’Umbria e l’Italia.

Dai dati emerge che le donne hanno un grado d’istruzione più elevato degli uomini. La percentuale di laureate e con altri titoli terziari è nettamente superiore a quella maschile (tavola 1) ma è inferiore la quota di quelle che hanno un titolo di laurea in discipline tecnico-scientifiche (tavola 4), dato in linea con la percentuale maggiore di donne con competenza numerica non adeguata (tavola 5). Tali tendenze sono comuni a tutti e tre i territori considerati; bisogna rilevare che gli indicatori dell’istruzione mostrano una situazione migliore in Umbria, rispetto a quella del Centro e dell’Italia, anche in termini di abbandono prematuro degli studi lungo l’intero arco temporale considerato (2011-2020) (tavola 3).

Se a un migliore livello d’istruzione corrispondono tassi di occupazione più elevati, come segnalato dalle tavole 9 e 10, il ritorno occupazionale per le donne è decisamente inferiore a quello maschile sia in termini quantitativi che qualitativi. Il tasso di occupazione maschile è superiore a quello femminile nel 2021 tanto in Umbria che in Italia, quello di disoccupazione è inferiore ancora per gli uomini, il tasso di attività ci segnala, nel 2021, una maggiore partecipazione maschile nel mercato del lavoro (tavola 12). In termini qualitativi, sono ancora le donne le più penalizzate nella retribuzione e nella stabilità lavorativa sia in Umbria che in Italia (tavole 11 e 13), per la precarietà lavorativa ci sono alcune eccezioni in Umbria. Il rapporto tra i tassi di occupazione (25-49 anni) delle donne con figli in età prescolare e di quelli delle donne senza figli segnalano lo svantaggio delle prime, sia in Umbria che in Italia tra il 2011 e il 2020 (tavola 14). Tale tendenza spiega in larga misura la situazione di criticità delle donne in ambito lavorativo, come segnalato precedentemente.

Comparando i dati dell’Umbria a quelli medi nazionali, nel 2021, si rilevano tassi occupazionali e di partecipazione al mercato del lavoro migliori rispetto a quelli dell’Italia tanto per i maschi che per le femmine (tavola 12). Tra il 2011 e il 2020, in Umbria, la percentuale di dipendenti con bassa paga è inferiore a quella italiana per i maschi ma per le femmine, in alcuni anni, la situazione è inversa (tavola 11). In termini di conversione da lavori instabili a stabili l’Umbria fa registrare percentuali maggiori di quelle italiane sia per i maschi che per le femmine, ad eccezione del 2018 e del 2019 per i maschi (tavola 13).

Persone tra 25 e 64 anni per titolo di studio

Nel 2020, in Umbria, la percentuale di persone tra 25 e 64 anni con almeno il diploma e laureati e con altri titoli terziari, è superiore a quella del Centro, a sua volta maggiore di quella media italiana. Sia per i maschi che per le femmine, in Umbria, si riscontrano valori superiori a quelli medi nazionali. Nei tre territori si osservano percentuali maggiori per le donne sia per la formazione secondaria superiore che per la laurea e altri titoli terziari; in quest’ultimo caso il vantaggio femminile è ancora più ampio.

Tav. 1 – Persone tra 25-64 anni con almeno il diploma e laureati e altri titoli terziari tra 30 e 34 anni per sesso, Umbria, Centro e Italia, Anno 2020 (valori percentuali)

Persone tra 25-64 anni con almeno il diploma Laureati e altri titoli terziari tra 30-34 anni
Umbria maschi 69,4 25,4
femmine 74,1 39,8
totale 71,8 32,6
Centro maschi 65,7 22,3
femmine 71,2 41,8
totale 68,5 32,0
Italia maschi 60,5 21,4
femmine 65,1 34,3
totale 62,9 27,8

Fonte: Istat

Grafico 1

Passaggio all’università

In Umbria, nel 2019, la percentuale di neo-diplomati che si iscrivono per la prima volta all’università nello stesso anno in cui hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di II grado è superiore a quella del Centro e in misura maggiore a quella media italiana. Per i maschi al Centro si registra un valore superiore a quello umbro. Per le donne, nei tre territori, si riscontrano valori dell’indicatore nettamente maggiori di quelli degli uomini.

Tav. 2 – Passaggio all’università (1) per sesso

Umbria, Centro e Italia, Anno 2019 (valori percentuali)

2019
Umbria maschi 48,1
femmine 66,6
totale 57,4
Centro maschi 48,6
femmine 61,5
totale 55,0
Italia maschi 45,1
femmine 57,7
totale 51,4
  1. Percentuale di neo-diplomati che si iscrivono per la prima volta all’università nello stesso anno in cui hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di II grado (tasso specifico di coorte)

Fonte: Istat

Grafico 2

Giovani che abbandonano prematuramente gli studi

Tra il 2011 e il 2020, in Umbria, la percentuale di giovani tra 18 e 24 anni che abbandonano prematuramente gli studi è inferiore a quella del Centro e in misura maggiore a quella media nazionale. Il trend umbro vede una forte flessione tra il 2012 e il 2016 che porta l’indicatore quasi a dimezzarsi per poi crescere tra il 2016 e il 2017 e soprattutto tra il 2018 e il 2020. L’andamento della curva della ripartizione Centro è più uniforme e segna una flessione più marcata tra il 2011 e il 2017. La spezzata nazionale, a differenza di quella degli altri due territori, fa registrare una flessione negli ultimi due anni della serie.

Tav. 3 – Giovani tra 18 e 24 anni che abbandonano prematuramente gli studi (2), Umbria, Centro e Italia,

Anni 2011-2020 (valori percentuali)

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Umbria 10,8 13,0 11,5 9,1 8,1 6,7 9,3 8,4 9,5 11,2
Centro 15,3 14,3 13,5 12,4 11,5 10,8 10,7 10,7 10,9 11,5
Italia 17,8 17,3 16,8 15,0 14,7 13,8 14,0 14,5 13,5 13,1
  1. L’indicatore equivale alla percentuale della popolazione in età 18-24 anni che non ha titoli scolastici superiori alla licenza media (il titolo di scuola secondaria di primo grado), non è in possesso di qualifiche professionali ottenute in corsi con durata di almeno 2 anni e non frequenta né corsi scolastici né attività formative

Fonte: Istat

Grafico 3

Laureati in discipline tecnico-scientifiche (STEM)

In Umbria, nel 2018, la percentuale di laureati in discipline tecnico-scientifiche (STEM) è superiore a quella del Centro e dell’Italia. In Umbria c’è un vantaggio maschile sulle donne molto netto, maggiore, anche se già ampio, di quello del Centro e dell’Italia. Nella ripartizione Centro la percentuale di donne con laurea STEM è superiore a quella umbra.

Tav. 4 – Laureati in discipline tecnico scientifiche (STEM) per sesso, Umbria, Centro e Italia Anno 2018 (valori per 1.000 residenti di 20-29 anni)

2018
Umbria maschi 19,3
femmine 12,5
totale 16,0
Centro maschi 17,9
femmine 12,9
totale 15,5
Italia maschi 18,0
femmine 12,1
totale 15,1

Fonte: Istat

Grafico 4

Competenza alfabetica e numerica

In Umbria, nel 2019, si rilevano percentuali significativamente inferiori a quelle nazionali per la competenza alfabetica e numerica non adeguata. Per il primo indicatore il vantaggio Umbro rispetto al Centro è molto ridotto. Osservando la distinzione per sesso, la tendenza è confermata ad eccezione della competenza alfabetica femminile in cui in Umbria la situazione è leggermente peggiore di quella del Centro.

Tav. 5 – Competenza alfabetica e numerica (3) non adeguata per sesso

Umbria, Centro e Italia, Anno 2019 (valori percentuali)

competenza alfabetica competenza numerica
Umbria maschi 32,4 28,1
femmine 24,3 38,5
totale 28,4 33,2
Centro maschi 33,2 33,0
femmine 23,7 40,8
totale 28,5 36,8
Italia maschi 34,4 33,5
femmine 26,3 42,2
totale 30,4 37,8
  1. Percentuale di studenti delle classi II della scuola secondaria di secondo grado che non raggiungono un livello sufficiente (Livello I + Livello II di 5 livelli) di competenza alfabetica e numerica

Fonte: Istat

Grafico 5

Giovani tra 15 e 29 anni che non lavorano e non studiano

In Umbria, tra il 2011 e il 2014, in particolare tra il 2013 e il 2014, si registra un incremento molto sostenuto dei giovani tra 15 e 29 anni che non lavorano e non studiano (NEET), anche nel Centro e in Italia si osserva un peggioramento della situazione anche se un po’ meno marcato. Lungo tutto l’arco temporale considerato, in Umbria, si registrano valori inferiori a quelli del Centro e dell’Italia, ad eccezione del 2014 quando la percentuale di NEET supera quella del Centro. La curva italiana si situa fortemente al di sopra di quella del Centro e dell’Umbria (Grafico 6), indicando percentuali di giovani NEET molto maggiori. Si osservi la forte decrescita dell’indicatore, in Umbria tra il 2014 e il 2016, la netta flessione tra i 2018 e il 2019 e il consistente incremento tra il 2019 e il 2020 che porta l’indicatore su un valore molto più alto di quello di inizio serie; anche per gli altri due territori, nel 2020, si registra una percentuale più elevata di quella del 2011. Bisogna notare che l’andamento delle curve dell’Italia e del Centro è più uniforme di quello dell’Umbria e, dopo la crescita dei primi anni della serie, si assiste a una costante flessione dei giovani NEET tra il 2014 e il 2016, che solo tra il 2019 e il 2020 s’incrementano.

Tav. 6 – Giovani tra 15 e 29 anni che non lavorano e non studiano (NEET), Umbria, Centro e Italia, Anni 2011-2020 (valori percentuali)

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Umbria 15,3 18,1 18,9 23,0 20,5 17,7 19,5 19,0 15,1 18,7
Centro 18,6 19,7 21,5 22,5 21,5 20,4 19,7 19,6 18,1 19,9
Italia 22,5 23,8 26,0 26,2 25,7 24,3 24,1 23,4 22,2 23,3

Fonte: Istat

Grafico 6

In Umbria, nel 2020, la percentuale di giovani tra 15 e 29 anni che non lavorano e non studiano (NEET) è inferiore a quella del Centro e a quella nazionale tanto per i maschi che per le femmine. In tutti e tre i territori considerati la percentuale femminile di NEET è significativamente superiore a quella maschile con un massimo di 25,4% per l’Italia. Tra il 2011 e il 2020 la variazione percentuale dei NEET è positiva, il massimo per i maschi umbri (+57,7%), un valore alto si riscontra anche per i maschi del Centro, +15,2%. Per le donne, gli incrementi percentuali tra il 2011 e il 2020 sono molto ridotti: sono compresi tra l’1% e l’1,2%.

Grafico 7

Forze lavoro diplomate e laureate

Le curve che descrivono l’andamento delle forze lavoro diplomate e con laurea e post-laurea, in Umbria tra il 2011 e il 2020, sono sostanzialmente stabili, quella relativa alle femmine con laurea e post laurea ha una tendenza gradualmente crescente: nel 2011 le forze lavoro femminili con laurea e post-laurea sono pari a 40 mila, nel 2020 raggiungono quota 57 mila. Da notare che, lungo tutto il periodo considerato, l’ammontare dei maschi con solo il diploma è considerevolmente superiore a quello delle femmine, la situazione s’inverte per la laurea e post-laurea, il vantaggio femminile per la laurea e post-laurea si amplia tra il 2018 e il 2020, quando la curva delle donne s’incrementa in modo più netto.

Tav. 7 – Forze di lavoro (4) di 15 anni e più diplomate e con laurea e post-laurea per sesso, Umbria,

Anni 2011-2020 (valori in migliaia)

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
maschi diploma 115 115 110 113 116 112 113 112 114 111
laurea e post-laurea 32 34 36 35 37 38 40 39 39 40
femmine diploma 88 90 86 87 91 87 84 87 91 87
laurea e post-laurea 40 43 47 48 47 48 52 48 55 57
  1. Persone di 15 anni e più, occupate e disoccupate

Fonte: Istat

Grafico 8

In Italia, tra il 2011 e il 2020, si osserva una tendenza simile a quella Umbra per le forze lavoro diplomate e con laurea e post laurea, l’ammontare delle forze lavoro femminili con laurea e post-laurea è crescente. Come in Umbria, il valore assoluto dei maschi con solo il diploma è superiore a quello delle femmine, per la laurea e post-laurea si conferma il vantaggio femminile che aumenta due anni prima rispetto all’Umbria, a partire dal 2016.

Tav. 8 – Forze di lavoro (5) di 15 anni e più diplomate e con laurea e post-laurea per sesso, Italia, Anni 2011-2020 (valori in migliaia)

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
maschi diploma 6.385 6.500 6.529 6.674 6.714 6.761 6.773 6.786 6.782 6.656
laurea e post-laurea 2.029 2.131 2.204 2.288 2.355 2.378 2.459 2.566 2.600 2.635
femmine diploma 5.043 5.163 5.145 5.231 5.137 5.198 5.120 5.093 5.144 4.956
laurea e post-laurea 2.254 2.435 2.534 2.633 2.729 2.816 3.047 3.140 3.192 3.195
  1. Persone di 15 anni e più, occupate e disoccupate

Fonte: Istat

Grafico 9

Tasso di occupazione per titolo di studio

In Umbria, tra il 2011 e il 2020, come atteso, il tasso di occupazione 15-64 anni – rapporto percentuale tra gli occupati tra 15 e 64 anni e la popolazione residente totale della stessa classe d’età – aumenta al crescere del grado d’istruzione, in particolare tra i diplomati e chi è in possesso solo della licenza media, con un vantaggio dei primi di circa 20 punti percentuali. Il divario positivo tra il tasso di occupazione dei possessori di laurea e post-laurea e chi si ferma al diploma è minimo nel 2012, +4,1 punti percentuali e massimo nel 2017, +13,7; infatti, in particolare tra il 2014 e il 2017, in Umbria, si registra un significativo incremento del tasso di occupazione dei laureati a fronte di variazioni più ridotte dell’indicatore per i diplomati.

Tav. 9 – Tasso di occupazione 15-64 anni (6) per titolo di studio, Umbria, Anni 2011-2020 (valori percentuali)

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
licenza di scuola media 50,8 48,6 49,2 48,5 48,3 48,2 47,1 47,7 46,2 46,7
diploma 68,8 68,9 67,5 66,7 68,7 68,1 67,7 68,4 70,7 68,2
laurea e post-laurea 77,3 73,0 73,8 75,1 79,1 79,9 81,4 78,4 79,6 79,3
  1. Rapporto percentuale tra gli occupati tra 15 e 64 anni e la popolazione residente totale della stessa classe d’età

Fonte: Istat

Grafico 10

Le curve del tasso di occupazione 15-64 anni, tra il 2011 e il 2020 in Italia, non subiscono grosse variazioni, a meno di una leggera flessione tra il 2011 e il 2014 e una sempre contenuta ripresa tra il 2015 e il 2019. Lo svantaggio occupazionale dei possessori di licenza media è sempre netto, bisogna notare che il divario positivo per chi possiede la laurea o il post-laurea sui diplomati in Italia è stabile e maggiore rispetto a quello umbro lungo tutto il periodo considerato.

Tav. 10 – Tasso di occupazione 15-64 anni (7) per titolo di studio, Italia, Anni 2011-2020 (valori percentuali)

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
licenza di scuola media 47,5 47,1 45,5 44,7 44,9 45,4 45,6 45,8 45,9 44,8
diploma 65,1 64,1 62,5 62,6 62,9 63,8 64,1 64,3 64,9 63,5
laurea e post-laurea 77,1 76,7 75,9 75,5 76,3 77,6 78,3 78,7 78,9 78,0
  1. Rapporto percentuale tra gli occupati tra 15 e 64 anni e la popolazione residente totale della stessa classe d’età

Fonte: Istat

Grafico 11

Dipendenti con bassa paga

Per i maschi in Umbria, tra il 2011 e il 2020, si osservano percentuali di dipendenti con bassa paga – percentuale di dipendenti con una retribuzione oraria inferiore a due terzi di quella mediana sul totale dei dipendenti – inferiori a quelle medie italiane. La curva umbra degli uomini fa registrare un incremento tra il 2011 e il 2014, una flessione tra il 2014 e il 2016 e una leggera ripresa tra il 2017 e il 2020, in quest’ultimo anno si registra un valore significativamente superiore di quello d’inizio serie. La situazione delle donne è più critica: sia in Umbria che in Italia si registrano valori ben più elevati di quelli maschili. La curva umbra per le donne fa registrare una netta decrescita tra il 2012 e il 2013, un incremento rilevante tra il 2014 e il 2015 a cui segue una netta flessione fino al 2018 e una significativa ripresa tra il 2018 e il 2020, anche se il livello raggiunto in quest’ultimo anno è abbondantemente inferiore di quello d’inizio serie. In definitiva nel 2020 rispetto al 2011 si osserva un’attenuazione della criticità.

Tav. 11 – Dipendenti con bassa paga (8) per sesso, Umbria e Italia, Anni 2011-2020 (valori percentuali)

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Umbria Maschi 6,0 7,5 8,1 8,2 7,7 6,4 6,4 7,2 7,3 7,4
Femmine 14,7 14,2 11,9 12 13,5 12,4 10,9 10,1 10,6 11,5
Italia Maschi 8,7 8,9 8,9 9,0 9,0 8,8 8,7 8,5 7,9 8,5
Femmine 12,7 12,5 12,2 12,3 12,5 11,9 11,7 11,8 11,5 12,1
  1. Percentuale di dipendenti con una retribuzione oraria inferiore a due terzi di quella mediana sul totale dei dipendenti

Fonte: Istat

Grafico 12

Tasso di occupazione, disoccupazione e attività

Gli indicatori del mercato del lavoro riportati nella tavola ci dicono che la situazione occupazionale, in Umbria nel 2021, è migliore di quella nazionale. Il tasso di occupazione 15-64 anni – rapporto percentuale tra gli occupati tra 15 e 64 anni e la popolazione residente totale della stessa classe d’età – è più alto di quello italiano, in particolare per le donne. A conferma di questa tendenza anche il tasso di disoccupazione 15 anni e oltre – rapporto percentuale tra i disoccupati di 15 anni e più e le forze lavoro della stessa classe d’età – che è più basso in Umbria, per le femmine di 3,1 punti percentuali. Il tasso di attività – rapporto percentuale tra le forze lavoro 15-64 anni e la popolazione totale della stessa classe d’età – è più alto in Umbria, anche in questo caso il vantaggio umbro è più marcato per le femmine, +7 punti percentuali.

Tav. 12 – Tasso di occupazione 15-64 (9), tasso di disoccupazione 15 e oltre (10), tasso di attività 15-64 (11) per sesso, Umbria e Italia, Anno 2021 (valori percentuali)

tasso di occupazione tasso di disoccupazione tasso di attività
maschi femmine maschi femmine maschi femmine
Umbria 71,4 57,6 5,9 7,5 76,0 62,4
Italia 67,1 49,4 8,7 10,6 73,6 55,4

(9) Rapporto percentuale tra gli occupati tra 15 e 64 anni e la popolazione residente totale della stessa classe d’età

(10) Rapporto percentuale tra i disoccupati 15 anni e oltre e l’insieme di occupati e disoccupati (forze di lavoro) della stessa classe d’età

(11) Rapporto percentuale tra le persone appartenenti alle forze di lavoro (occupati e disoccupati) 15-64 anni e la popolazione totale di quella stessa classe d’età

Fonte: Istat

Grafico 13

Trasformazione da lavori instabili a stabili

L’indicatore che misura la percentuale di occupati con contratti instabili che a un anno di distanza svolgono un lavoro stabile, tra il 2013 e il 2019, è maggiore in Umbria che in Italia tanto per i maschi che per le femmine, ad eccezione del 2018 e 2019 per i maschi. In Umbria, tra il 2013 e il 2019, si riscontrano forti variazioni positive e negative: tra il 2014 e il 2016, sia per i maschi che per le femmine, c’è un incremento molto netto che porta l’indicatore al di sopra del 26%, per i maschi quasi 27%. Dopo tala fase, tra il 2016 e il 2018, si assiste a un crollo dell’indicatore, in particolare per i maschi (11,8%, 17,1% femmine, per i maschi il minimo), nell’ultimo anno della serie si registra un notevole incremento dell’indicatore che si porta, per le femmine, abbastanza vicino al massimo del 2016. L’andamento della curva italiana rispecchia quello della curva umbra anche se su valori più bassi e variazioni più contenute, si noti che nell’anno finale della serie storica, il 2019, si raggiunge il massimo per le femmine.

Tav. 13 – Trasformazioni da lavori instabili a lavori stabili (12) per sesso, Umbria e Italia, Anni 2013-2019

(valori percentuali)

2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Umbria Maschi 19,3 18,1 21,7 26,8 20,9 11,8 17,8
Femmine 20,7 15,8 20,7 26,3 22,8 17,1 25,5
Italia Maschi 18,9 17,7 19,0 22,6 16,5 16,1 22,3
Femmine 18,1 15,5 17,9 19,9 15,1 13,7 21,3

(12) Percentuale di occupati in lavori instabili al tempo t0 (dipendenti a termine + collaboratori) che a un anno di distanza svolgono un lavoro stabile (dipendenti a tempo indeterminato) sul totale degli occupati in lavori instabili al tempo t0

Fonte: Istat

Grafico 14

Rapporto tra tassi di occupazione delle donne con figli

in età prescolare e delle donne senza figli

In Umbria, tra il 2011 e il 2020, il rapporto percentuale tra i tassi di occupazione delle donne con figli in età prescolare e quello delle donne senza figli è superiore a quello medio italiano. Si osservi l’incremento molto forte in Umbria tra il 2011 e il 2013, anno in cui si raggiunge il massimo (92,2%) e il più ampio vantaggio sull’Italia (+16,8%). Tra il 2013 e il 2015, nella nostra regione, si assiste a una forte flessione, seguita da una ripresa nel 2016 e un netto decremento tra il 2016 e il 2017 come nell’ultimo anno della serie che porta l’indicatore a un valore poco al di sopra di quello di inizio serie. L’andamento della curva italiana è soggetto a variazioni più contenute: tra il 2011 e il 2015 si osserva un progressivo incremento, nel 2015 il massimo, da tale anno al 2020 si assiste a una generale decrescita ad eccezione dell’anno tra il 2018 e il 2019.

Tav. 14 – Rapporto tra i tassi di occupazione (25-49 anni) delle donne con figli in età prescolare e delle donne senza figli, Umbria e Italia, Anni 2011-2020 (valori percentuali)

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Umbria 78,3 84,7 92,2 85,5 83,4 85,3 78,4 80,4 85,5 78,7
Italia 72,4 75,1 75,4 77,5 77,8 76,0 75,5 73,8 74,3 73,4

Fonte: Istat

Grafico 15


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