L’”Indicatore multidimensionale dell’innovazione, sviluppo e coesione sociale: il posizionamento dell’Umbria” è un sistema di indicatori chiave e compositi per misurare il benessere e il progresso,  con l’intento di andare oltre il Pil,  misurare lo sviluppo e valutare la crescita del benessere dei cittadini, ed è giunto al suo sesto aggiornamento.

La Regione Umbria, a partire dalle 12 raccomandazioni della Commissione costituita da Sen – Stiglitz – Fitoussi   incaricata dal presidente francese Nicholas Sarkozy, è stata tra le prime regioni italiane che fin dal 2010 ha introdotto un sistema di indicatori chiave e compositi per misurare il benessere e il progresso,  con l’intento di andare oltre il Pil e di misurare lo sviluppo o, in altri termini, di valutare la crescita del benessere dei cittadini.

A ottobre 2015 l’Indicatore multidimensionale, elaborato dalla Regione Umbria, è stato selezionato quale Documento di lavoro della Commissione Politica di Coesione Territoriale e Bilancio dell’UE “Indicatori dello sviluppo territoriale – non solo PIL” ed oggetto di apposito Parere della stessa Commissione.

L’Indicatore multidimensionale dell’Umbria  è la risultante di 47 indicatori ricompresi in 7 aree di indagine: Sistema economico produttivo, Mercato del lavoro, Ambiente, Coesione sociale e sicurezza, Istruzione e formazione, Innovazione e ricerca, Salute e sanità, aggiornato con i dati  (per lo più di fonte Istat) disponibili a dicembre 2019.

Gli indicatori presi in considerazione esaminano questioni  di fondo i cui mutamenti dipendono da un insieme di fattori spesso non direttamente riconducibili all’azione regionale, misurando i cambiamenti che si determinano nei fenomeni più rilevanti in confronto con quelli del resto del Paese e di tutte le regioni italiane. Infatti, sebbene il prodotto interno lordo è l’indicatore sintetico da sempre utilizzato come elemento essenziale per la definizione, la misurazione e la valutazione delle politiche espresse da un paese  per indicarne il benessere, se oggi chiedessimo a chiunque su quali basi misurerebbe la sua qualità della vita, difficilmente esprimerebbe solo ed esclusivamente valutazioni di natura economica e di reddito. Da qui la necessità di prendere in considerazione la multidimensionalità della misura del benessere che tocca le condizioni economiche ma anche l’educazione, la salute, le reti sociali, l’ambiente, la sicurezza.

Con l’indicatore multidimensionale si intende quindi fornire un documento da cui trarre elementi di cui si possa tener conto nell’interpretazione dei dati, un cruscotto strategico utile per le scelte e gli indirizzi su cui orientare la programmazione regionale e quindi un utile strumento per segnalare le tendenze in atto, i punti di forza da valorizzare e le criticità da aggredire.

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