La spesa delle famiglie per ricreazione e cultura rappresenta uno degli indicatori chiave individuati dall’Unione europea per la valutazione delle politiche per lo sviluppo delle condizioni di vita e del welfare nel lungo termine. L’Umbria nel 2014, nella spesa delle famiglie per ricreazione e cultura, presenta un valore pari al 7,2% della spesa complessiva in consumi finali, in diminuzione dello 0,2% rispetto al valore del 2010 e posizionandosi al 4° posto nella graduatoria delle regioni.
Cartogramma. Spesa delle famiglie per ricreazione e cultura sulla spesa complessiva in consumi finali
Nell’indicatore indice di domanda culturale degli istituti statali, che rappresenta il numero di visitatori degli istituti statali di antichità e d’arte per istituto statale, l’Umbria presenta nel 2016 un valore basso e pari al 20%, minore rispetto a tutte le altre ripartizioni geografiche. Tale indice inoltre presenta una riduzione rispetto al valore del 2000 (-34,3%) mentre nel Nord tale percentuale è cresciuta del 2,5% e del 57% nel Centro.
Anche nell’indicatore indice di domanda culturale degli istituti non statali nel 2015 l’Umbria presenta un valore pari all’8,7%, inferiore a quello del Nord pari al 14,7%, del Centro pari al 15,7% e del Sud pari al 10,7%.
Nell’indice di fruizione sintetico (percentuale di persone di 6 anni e più che dichiara di aver assistito a un evento culturale almeno una volta nell’ultimo anno) il dato dell’Umbria, nel 2015, è superiore soltanto a quello del Sud ed è pari al 33,1%.
In Umbria nel 2015 sono stati 1.666.091 i visitatori nei 176 i musei e gli istituti similari aperti al pubblico (statali e non statali).