L’analisi – elaborata utilizzando la Banca dati del Sistema Conti Pubblici Territoriali e di seguito illustrata – prende in considerazione la spesa (totale e in conto capitale) consolidata procapite del Settore Pubblico Allargato (SPA) per settore di intervento, mettendo a confronto l’Umbria con l’Italia e il Centro.
In particolare l’SPA comprende:
− Amministrazioni centrali (Stato, Enti di previdenza, Anas etc);
− Amministrazioni locali (Enti dipendenti a livello sub-regionale, Comuni, Province, Università, CCIAA, ecc.);
− Amministrazioni regionali (Regione, ASL, Enti dipendenti a livello regionale, ecc);
− Imprese pubbliche locali (Consorzi, Aziende e istituzioni locali, società e fondazioni partecipate);
− Imprese pubbliche nazionali (Enel, Poste, ENI, ACI, Ferrovie dello stato, ENAV ecc);
Affinché il conto consolidato dei flussi finanziari che le amministrazioni pubbliche sostengono nel territorio regionale possa svolgere un ruolo di supporto nel processo decisionale e nell’attività di programmazione regionale, i flussi di spesa vengono classificati con l’obiettivo di rappresentare la molteplicità dei settori dell’intervento pubblico, secondo le finalità perseguite.
La costruzione dei Conti Pubblici Territoriali viene infatti effettuata secondo una classificazione settoriale, particolarmente utile per la valutazione della spesa pubblica.
In funzione di specifici usi delle informazioni dei CPT, i dati vengono riaggregati anche secondo altri criteri. Pertanto, per l’analisi della spesa del Settore Pubblico Allargato (SPA) i settori CPT sono stati riclassificati in 10 macrosettori per garantire una migliore leggibilità del dato:
1. Amministrazione generale (Amministrazione generale);
2. Servizi generali (Somma dei settori Difesa, Sicurezza pubblica, Giustizia, Oneri non ripartibili);
3. Conoscenza, cultura e ricerca (Somma dei settori Istruzione, Formazione, R&S, Cultura e servizi ricreativi);
4. Ciclo integrato dell’acqua (Servizio idrico integrato);
5. Ambiente e gestione del territorio (Somma dei settori Ambiente, Smaltimento dei rifiuti e Altri interventi igienico sanitari);
6. Sanità (Sanità);
7. Politiche sociali (Somma dei settori Interventi in campo sociale e assistenza e beneficienza, Previdenza e integrazione salariale, Lavoro);
8. Attività produttive e opere pubbliche (Somma dei settori Agricoltura, Pesca marittima e acquicoltura, Commercio, Edilizia abitativa e urbanistica, Industria e artigianato, Altre in campo economico, Altre opere pubbliche, Turismo);
9. Mobilità (Somma dei settori Viabilità, Altri trasporti);
10. Reti infrastrutturali (Somma dei settori Telecomunicazioni, Energia).

Nel 2018 la spesa totale consolidata del SPA in Umbria è pari a 14.440 milioni di euro per un valore di spesa procapite pari a 16.347 euro, inferiore alla media italiana pari a 17.209 euro e a quella del Centro pari 20.009 euro.
Dall’analisi della spesa totale procapite nel 2018 per macrosettori si evince che la maggior parte della spesa pubblica procapite in Umbria viene erogata per le politiche sociali (7.532 euro) che rappresenta il 46,1% del totale della spesa dell’SPA, superiore alla media del Centro (37%) e dell’Italia (38%). Ciò non è sorprendente visto che il macrosettore comprende anche la spesa previdenziale dove la storicamente alta percentuale di popolazione anziana che caratterizza la Regione Umbria produce un impatto maggiore.
Se consideriamo la spesa totale consolidata procapite dell’Umbria, del Centro e dell’Italia, elidendo la voce previdenza, il peso del macrosettore Politiche sociali in Umbria si abbasserebbe al 5,8%, pur rimanendo superiore sia al Centro che all’Italia che si attesterebbero rispettivamente al 4,9 e 5%. Ciò sta a significare che in Umbria anche la quota di spesa riservata alle altre due componenti di tale macrosettore, il lavoro e gli interventi in campo sociale (assistenza e beneficenza), è superiore in media sia a quella nel Centro che a quella dell’Italia.

Il secondo settore predominante della spesa procapite in Umbria è costituito dalla sanità, che rappresenta il 12% della spesa totale procapite, pari a 1.992 euro. Tale spesa è inferiore alla media italiana (2.021 euro) e del Centro (1.998 euro).
Nel Centro il secondo settore dove si concentra maggiormente tale spesa è quello relativo all’amministrazione generale (11% del totale pari a 2.299 euro).
Esiste in Umbria una forte polarizzazione della spesa totale per abitante dell’SPA che vede i due macrosettori delle Politiche sociali e della Sanità assorbire quasi il 60% della spesa.
Segue poi come terzo settore di spesa procapite in Umbria l’amministrazione generale (1.581 euro) che pesa il 9,7% sul totale della spesa dell’SPA (11% circa in Italia e nel Centro); la spesa procapite erogata per l’amministrazione generale è inferiore anche alla media italiana (pari 1.810 euro).
Nel 2018 la spesa in conto capitale in Umbria effettuata dal SPA è stata pari a 1.618 milioni di euro per un valore di spesa capitale procapite pari a 1.832 euro, inferiore al valore del Centro pari a 2.210 euro ma superiore al valore dell’Italia pari a 1.696 euro.
Il settore di intervento che assorbe la maggiore quantità di spesa in conto capitale procapite risulta essere quello delle Politiche sociali che rappresentano il 30% della spesa in conto capitale procapite; anche nel Centro e in Italia le politiche sociali rappresentano il macrosettore che assorbe la maggiore quantità di spesa per investimenti per abitante (rispettivamente 34% e 25%).
Il secondo settore in cui si concentra la spesa in conto capitale procapite in Umbria è rappresentata dalle Reti infrastrutturali (23%) seguito dalla mobilità (16%).
A livello italiano e del Centro la spesa per investimenti procapite oltre al macrosettore politiche sociali e reti infrastrutturali, si concentra maggiormente rispetto all’Umbria nel macrosettore Attività produttive e opere pubbliche che assorbe il 18-19% della spesa capitale procapite.

 

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