“Le medie imprese si stanno dimostrando più competitive delle altre realtà imprenditoriali, anche perché sono maggiormente consapevoli della necessità di dovere accompagnare il loro percorso di innovazione con la formazione del capitale umano impiegato per sfruttare al meglio le opportunità di sviluppo offerte dalla duplice transizione, digitale e green”. Lo ha detto il presidente di Unioncamere, Andrea Prete nel corso della presentazione del XXII Rapporto medie imprese industriali italiane, svoltasi a Milano il 7 luglio 2023. Il Rapporto – a cura dell’Area Studi Mediobanca, di Unioncamere e del Centro Studi Tagliacarne – si basa sui dati relativi a 3.660 imprese manifatturiere a controllo familiare italiano con fatturato compreso tra 17 e 370 milioni di euro e una forza lavoro tra i 50 e i 499 addetti. Un ecosistema che nel 2021 ha realizzato vendite aggregate pari a 184,1 miliardi di euro, occupando oltre 523mila dipendenti. L’indagine economico-finanziaria è arricchita quest’anno da un Paper contenente informazioni di natura congiunturale, previsionale e strutturale provenienti da due survey condotte dai rispettivi centri studi.
“Puntare sulla formazione – ha aggiunto Prete nel corso della presentazione – è strategico anche per rispondere alla crescente difficoltà di reperimento di figure professionali con le skill adeguate che interessa quasi la metà delle ricerche e per abbattere quelle barriere culturali che oggi rischiano di frenare gli investimenti nella twin transition. Ma per questo è indispensabile snellire pure la burocrazia che frena un’ampia platea di imprese a sfruttare i vantaggi del PNRR per finanziare il proprio percorso di cambiamento. In questa ottica il decreto legislativo sulla semplificazione appena varato, che valorizza tra l’altro il fascicolo informatico di impresa gestito dalle Camere di commercio, è certamente un buon segnale”.
Presentato a Milano il XXII Rapporto medie imprese industriali italiane | Unioncamere