Il presente rapporto analizza tre tematiche centrali dell’ambiente urbano: energia, mobilità e verde urbano. I dati sono ricavati dall’approfondimento dell’Istat sull’ambiente urbano che presenta, per una serie di tematiche, i dati dei comuni capoluogo di provincia aggiornati al 2021.
I grafici di questo rapporto rappresentano il comune con la performance migliore, i comuni di Perugia e di Terni e il comune con la performance meno buona.
I commenti che precedono i dati fanno riferimento anche alle variazioni percentuali tra il 2021 e il primo anno della serie storica dei dati Istat sull’ambiente urbano che varia a seconda dell’indicatore e corrisponde al 2011, 2016, 2017 o 2020.
1. Energia
Brindisi è il comune capoluogo di provincia con la potenza massima dei pannelli solari fotovoltaici (2.144 kilowatt per 1.000 abitanti). In Umbria, il comune di Perugia fa registrare il valore di 401,4 kilowatt (kw) contro 305,4 kw di Terni; il minimo si registra nel comune di Napoli (19,9 kw). Tra il 2017 e il 2021, si osserva un incremento percentuale della potenza dei pannelli solari molto rilevante a Napoli, +58,7%, a Perugia e Terni la variazione percentuale si attesta intorno al +10%, a Brindisi è ridotta, +3,7%.
Grafico 1.1 – Potenza totale dei pannelli solari fotovoltaici nei comuni capoluogo di provincia (valore massimo, Perugia, Terni, valore minimo), anno 2021 (kW per 1.000 abitanti)
Per misurare la diffusione degli impianti fotovoltaici si calcola la densità (numero di impianti fotovoltaici per 10 kmq). La densità massima si osserva nel comune di Padova, 450,4, la minima a Enna 11,4. A Perugia si registrano 85,3 impianti fotovoltaici per 10 km^2, a Terni 71,4. Tra il 2017 e il 2021 è ancora Padova la provincia che fa registrare l’incremento percentuale più elevato dell’indicatore (+53,9%); a Perugia si osserva un incremento del 25,4%, a Terni del 24,6% ad Enna del 27,7%.
Grafico 1.2 – Densità degli impianti fotovoltaici nei comuni capoluogo di provincia (valore massimo, Perugia, Terni, valore minimo) anno 2021 (numero per 10 kmq)
Nel comune di Roma si registra la diffusione massima di punti di ricarica per auto elettriche, 1.025 ogni 10 kmq, un valore molto elevato, a Perugia sono 78, a Terni 11, il minimo a Frosinone 2, provincia che ha anche il maggior numero di autovetture per abitante. Tra il 2020 e il 2021, a Perugia l’incremento percentuale dell’indicatore è pari al +21,9%, a Roma al +14%, la variazione percentuale è nulla a Terni e Frosinone.
Grafico 1.3 – Punti di ricarica per le auto elettriche nei comuni capoluogo di provincia (valore massimo, Perugia, Terni, valore minimo), anno 2021 (numero per 10 kmq)
2. Mobilità
Il valore più elevato del tasso di motorizzazione (auto circolanti ogni 1.000 abitanti) è quello del comune di Frosinone (817). Nel comune di Perugia l’indicatore assume un valore più elevato rispetto al comune di Terni (770 contro 704). La situazione migliore è quella del comune di Venezia con 442 auto ogni 1.000 abitanti. Tra il 2020 e il 2021 a Terni e Frosinone l’incremento percentuale dell’indicatore è intorno al +6%, a Perugia è pari al +4,9%, a Venezia al +2,1%.
Grafico 2.1 – Tasso di motorizzazione per autovetture nei comuni capoluogo di provincia (valore massimo, Perugia, Terni, valore minimo), anno 2021 (auto circolanti per 1.000 abitanti)
Nel 2021 la diffusione di auto ibride ed elettriche è ancora ridotta seppure negli ultimi anni ci sia stato un considerevole aumento. Il valore più elevato dell’indicatore autovetture ibride ed elettriche per 1.000 auto circolanti si registra nel comune di Bologna (72,2), il minimo a Napoli 13,1. In Umbria l’indicatore è più alto a Perugia (32,8), Terni (26,6). Data la quasi assenza di auto ibride e soprattutto elettriche nel 2016 le variazioni percentuali dell’indicatore tra il 2016 e il 2021 sono molto elevate e pari al +1210% a Napoli, +964% a Terni, +894% a Perugia, a Bologna +391%
Grafico 2.2 – Autovetture ibride ed elettriche nei comuni capoluogo di provincia (valore massimo, Perugia, Terni, valore minimo), anno 2021 (per 1.000 autovetture circolanti)
3. Verde urbano
Isernia è il comune con la maggiore disponibilità di verde urbano: 1.013,2 mq per abitante, il minimo a Crotone 3,4. Terni fa meglio di Perugia: 155,7 mq per abitante contro i 63,9 di Perugia. Bisogna rilevare che in dieci anni (tra il 2011 e il 2021) non ci sono significativi miglioramenti nella disponibilità di verde urbano, la variazione percentuale più alta è quella di Isernia (+5,5%), (+1,2% Perugia, +2,8% Terni), a Crotone la variazione percentuale è nulla.
Grafico 3.1 – Disponibilità di verde urbano nei comuni capoluogo di provincia (valore massimo, Perugia, Terni, valore minimo), anno 2021 (mq per abitante)
L’indicatore di disponibilità di verde urbano fruibile (mq per abitante) fornisce una misura della disponibilità di verde urbano concretamente fruito dai cittadini. In questo caso è Gorizia il comune con la performance migliore, 137,2 mq per abitante, molto distanziate Perugia e Terni (rispettivamente 33,2 e 25,6), il minimo a Barletta (2,6). Quest’ultima fa registrare la variazione percentuale più alta rispetto al 2011 (+11,1%), a Gorizia è pari a +4,3%, +3,7% a Terni e +2,3% a Perugia.
Grafico 3.2 – Disponibilità di verde urbano fruibile (a) nei comuni capoluogo di provincia (valore massimo, Perugia, Terni, valore minimo) (mq per abitante)
(a) Sono considerate “aree verdi fruibili” le aree verdi gestite da enti pubblici e disponibili per i cittadini.
FONTE: ISTAT, Rapporto Ambiente urbano, 2023