In Umbria, tra il 2012 e il 2016, il numero medio di assistiti per medico generico (1) è stabile e si aggira intorno a 1.050 unità; dal 2016 al 2018 si riscontra una crescente pressione sui medici e si arriva al massimo di 1.087 assistiti in media nel 2018. Nel 2019 si registra una considerevole flessione a 1.049 unità, che prosegue, anche se più attenuata, nel 2020. Le curve del Centro e dell’Italia, tra il 2012 e il 2020, presentano un trend generalmente crescente, si noti la flessione al Centro nel 2017 e il recupero nel 2018. La curva italiana assume valori maggiori di quella del Centro e ancor più di quella umbra (varia dal minimo di 1.156 nel 2012 al massimo di 1.224 nel 2019 e 2020). La spezzata nazionale ha un andamento regolare che può essere approssimato da una retta secondo il metodo dei minimi quadrati (2). Il coefficiente angolare della retta interpolante è pari a 8,95 e la bontà dell’adattamento (R2) (3) è molto elevata, 0,96. Il coefficiente angolare ci dice che la retta che meglio approssima la curva dell’Italia si incrementa di 8,95 unità ogni anno.
Grafico 1 – Numero medio assistiti per medico generico. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2020.
(1). Rapporto tra numero assistiti e numero medici generici.
(2). Procedimento con cui sono determinati i parametri della retta interpolatrice (di approssimazione) in modo tale che la somma dei residui (differenza tra valore teorico e quello stimato) sia nulla.
(3). R2 è un indice che misura la qualità dell’approssimazione lineare attraverso il metodo dei minimi quadrati. Varia tra il minimo di 0, quando la retta di regressione è parallela all’asse delle ascisse, e il massimo di 1 quando l’interpolazione è perfetta, ovvero quando tutti i punti osservati giacciono sulla retta interpolante.
Fonte: Istat, database “Health for All”
L’andamento del tasso di posti letto residenziali (4) (5), al Centro e in Italia, tra il 2012 e il 2021, è crescente a meno di episodiche flessioni: Centro 465,1 posti per 100.000 abitanti nel 2012, 565,3 nel 2021; Italia da 624,9 nel 2012 a 701,3 nel 2021. La curva nazionale può essere interpolata da una retta con coefficiente angolare pari a 9,03 e R2 elevato (0,88). La spezzata dell’Umbria si caratterizza per un deciso incremento tra il 2012 e il 2014 e soprattutto tra il 2015 e il 2016 (l’indicatore, in quest’ultimo intervallo temporale, passa da 513,4 a 666,8).
Grafico 2 – Tasso posti letto residenziali. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2021.
(4). Nei presidi residenziali trovano alloggio persone che sono in stato di bisogno per motivi diversi: anziani soli o con problemi di salute, persone con disabilità, minori sprovvisti di tutela, giovani donne in difficoltà, stranieri o cittadini italiani con problemi economici e in condizioni di disagio sociale.
(5). Tasso posti letto residenziali: numero posti letto nei presidi residenziali per 100.000 residenti.
Fonte: Istat, database “Health for All”
La curva italiana del tasso ospiti anziani (65 e più) (6) si caratterizza per un graduale incremento tra il 2012 e il 2014 e una moderata decrescita dal 2014 al 2017. Nel 2018 si assiste a un crollo degli ospiti di 65 anni e più nei presidi residenziali ogni 100.000 residenti di 65 anni e più: dai 2.104,7 del 2017 ai 1.450,4 del 2018; nel 2019 c’è un forte recupero che porta l’indicatore a un valore leggermente superiore a quello del 2017 (2.115,1). La spezzata nazionale è abbondantemente superiore a quella del Centro e a quella dell’Umbria a eccezione del 2018. La curva umbra, al di sotto di quella del Centro, escluso il 2020 e 2021, si caratterizza per una netta flessione nel 2015 che porta l’indicatore al minimo (1.205,8) e per una fase di ascesa tra il 2015 e il 2018 (da 1.205,8 a 1.469, massimo valore); questo incremento è in gran parte concentrato tra il 2015 e il 2016.
Grafico 3 – Tasso ospiti anziani (65 e più) nei presidi residenziali. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2021.
(6). Ospiti 65 anni e più nei presidi residenziali per 100.000 residenti di 65 anni e più.
Fonte: Istat, database “Health for All”
Le curve della degenza media (7), nei tre ambiti territoriali considerati, tra il 2012 e il 2021, presentano un trend crescente. In Umbria la curva può essere interpolata da una retta con coefficiente angolare pari a 0,17 – ogni anno l’indicatore s’incrementa in media di 0,17 giornate – e con un R2 molto elevato, 0,97. Anche la curva del Centro ha un’ottima approssimazione lineare, R2 0,94 con coefficiente angolare pari a 0,08; la spezzata italiana ha una bontà d’adattamento minore, R2 0,82. La curva umbra segna valori al di sotto di quelli della ripartizione Centro e a quelli dell’Italia per tutto il periodo considerato; in Umbria si va dal minimo del 2012, 6,6, al massimo del 2020 e 2021 (8,1 giornate di degenza media). Le curve del Centro e dell’Italia sono molto vicine tra loro e tra il 2012 e il 2021 crescono, anche se in misura minore, rispetto a quella Umbra. Il massimo, nei due ambiti territoriali, è raggiunto nel 2020: Centro 8,6, Italia 8,7.
Grafico 4 – Degenza media in ospedale. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2021.
(7). Rapporto tra giornate di degenza e numero di degenze.
Fonte: Istat, database “Health for All”
L’andamento della curva dell’indicatore soggettivo, relativo alla soddisfazione per l’assistenza medica ospedaliera (8), in Umbria, tra il 2012 e il 2022, è molto irregolare e alterna fasi di crescita a decrescita. Si parte dal minimo del 2012 (34,3%) per raggiungere il massimo nel 2013 (56,6%, un incremento di ben 22,3 punti percentuali). Si osservi, poi, la decrescita nel 2018 (40,2%, da 54,4% nel 2017) e il successivo picco nel 2019 (56,3%, di poco inferiore al massimo). Nel 2020 si registra un crollo dell’indicatore (34,9%), nel 2021 una netta ripresa e nel 2022 una flessione (42,8%). La spezzata del Centro si caratterizza per il picco nel 2014 (51,5%, massimo), la consistente decrescita nel 2015 e per la flessione molto netta nel 2022: si passa dal 48,9% del 2021 al 28,3% del 2022 (minimo assoluto per i tre ambiti territoriali e unico valore al di sotto della soglia del 30%). La curva italiana raggiunge il massimo nel 2020 (46,5%) per poi flettersi gradualmente nei successivi due anni (41,7% nel 2022).
Grafico 5 – Persone molto soddisfatte per l’assistenza medica ospedaliera. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2022 (valori percentuali).
(8). Rapporto percentuale tra le persone ricoverate che si dichiarano molto soddisfatte per l’assistenza medica ospedaliera e il totale delle persone ricoverate.
Fonte: Istat, database “Health for All”