I dati riportati forniscono informazioni relative ai beni culturali a rischio idrogeologico sul territorio nazionale e nella regione Umbria e sono di fonte Ispra. La stima è effettuata utilizzando come dati di input i beni architettonici, monumentali e archeologici della banca dati VIR – Vincoli In Rete curata dall’ISCR (Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro). Le aree di pericolosità da frana dei Piani di Assetto Idrogeologico sono divise in 5 classi: pericolosità molto elevata (eventi franosi molti frequenti), elevata (frequenti), media (mediamente frequenti), moderata (moderatamente frequenti) e aree di attenzione (porzioni di territorio dove ci sono informazioni di possibili situazioni di dissesto a cui non è ancora stata associata alcuna classe di pericolosità).
In Umbria, nel 2022, sono censiti 6.026 beni culturali (il 2,7% del totale nazionale), in Italia 220.173. In Umbria, nel 2022, il 5,4% dei beni culturali è in aree considerate a rischio elevato e molto elevato di pericolosità da frana; in Italia il 5,9%. In Umbria, nel 2022, il 15,3% dei beni culturali è in aree considerate a rischio medio e moderato di pericolosità da frana; il 10,8% in Italia.
Sempre secondo Ispra le aree a pericolosità idraulica elevata hanno un tempo di ritorno fra 20 e 50 anni (alluvioni frequenti), quelle a pericolosità media hanno tempi di ritorno fra 100 e 200 anni (alluvioni poco frequenti) e quelle a pericolosità bassa si caratterizzano per una scarsa probabilità di alluvioni o scenari di eventi estremi.
In Umbria, nel 2022, il 3,3% dei beni culturali è a rischio in aree a pericolosità da alluvione elevata, mentre in Italia si registra un valore molto più elevato 7,8%. La percentuale dell’indicatore associata alla pericolosità media è pari al 5,6% in Umbria e al 16% in Italia, con una differenza che supera i 10 punti percentuali. Molto netto anche il divario tra Umbria e Italia per i beni culturali a rischio in aree a pericolosità da alluvione bassa (7,3% Umbria, 23,9% Italia).
Questi dati mostrano un chiaro e costante minore rischio in Umbria rispetto all’Italia per i beni culturali interessati da possibili alluvioni. Questa tendenza è influenzata dall’assetto idrologico dell’Umbria che pone minori rischi rispetto a gran parte delle regioni italiane.
Fonte: Ispra, Indicatori Ambientali 2022
https://indicatoriambientali.isprambiente.it/sys_ind/macro/11