La quota di consumi di energia elettrica (gigawatt ora) delle imprese dell’agricoltura su cento milioni di euro di valore aggiunto dello stesso settore, tra il 2012 e il 2022, presenta un andamento irregolare in Umbria. In questo ambito territoriale si osserva un’ascesa molto netta, tra il 2019 e il 2021, che porta l’indicatore da 20,6 a 38,3 (massimo), quasi il doppio. Il livello del rapporto, in Italia, è sempre superiore a quello del Centro: il massimo nel 2022, 31,3. Nella ripartizione Centro e in Italia, la crescita è costante e piuttosto sostenuta dal 2018 al 2021.
Grafico 1 – Consumi di energia elettrica delle imprese dell’agricoltura. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2022, gwh (gigawatt ora) per cento milioni di euro di valore aggiunto dell’agricoltura.
Fonte: elaborazioni Istat su dati Terna Spa
La quota di consumi di energia elettrica (gigawatt ora) delle imprese dell’industria (1) su cento milioni di euro di valore aggiunto dello stesso settore, tra il 2012 e il 2022, è molto maggiore in Umbria che in Italia; il vantaggio e ancor più marcato rispetto al Centro. Il massimo valore dell’indicatore, in Umbria, si registra nel 2020, 64,2, dal 2020 al 2022 si osserva una flessione (minimo 57,9 nel 2022). Anche negli altri due ambiti territoriali, tra il 2020 e il 2022, si rileva un decremento: in Italia dal massimo di 40,5 nel 2020 al minimo di 35,9 nel 2022; nel Centro dal massimo di 32,6 nel 2020 al 28,7 nel 2022.
Grafico 2 – Consumi di energia elettrica delle imprese dell’industria. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2022, gwh (gigawatt ora) per cento milioni di euro di valore aggiunto dell’industria.
- I consumi elettrici dell’industria comprendono: manifattura di base, manifattura non di base, costruzioni, energia ed acqua.
Fonte: elaborazioni Istat su dati Terna Spa
La quota di consumi di energia elettrica (gigawatt ora) delle imprese private del terziario (esclusa la Pubblica Amministrazione – PA) su cento milioni di euro di valore aggiunto (2) del terziario (esclusa la PA), tra il 2012 e il 2022, è molto maggiore in Umbria che in Italia; il vantaggio è ancor più marcato rispetto alla ripartizione Centro. In Umbria e in Italia, il picco è raggiunto nel 2018: Umbria, 12,3, Italia, 10,1. Tra il 2018 e il 2020 si assiste a una netta flessione fino a raggiungere il minimo: Umbria, 10,5, Italia, 8,8, Centro, 8,3.
Grafico 3 – Consumi di energia elettrica delle imprese private del terziario (esclusa la PA). Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2021, gwh (gigawatt ora) per cento milioni di euro di valore aggiunto delle imprese private del terziario (esclusa la PA).
2. Il valore aggiunto del settore servizi comprende i settori: commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli, trasporto e magazzinaggio, servizi di alloggio e di ristorazione, servizi di informazione e comunicazione, attività finanziarie e assicurative, attività immobiliari, attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrazione e servizi di supporto.
Fonte: elaborazioni Istat su dati Terna Spa