La quota percentuale degli investimenti privati (1) sul pil, in Umbria, tra il 2012 e il 2021, ha un andamento irregolare, si noti il forte incremento tra il 2020 e il 2021: dal 17,2% al 19,8% (massimo). Anche negli altri due ambiti territoriali si registra la stessa tendenza per lo stesso intervallo temporale: Centro, dal 15,6% al 17,8% (massimo), Italia dal 16,6% al 18,7% (massimo). In Umbria si noti il netto incremento dell’indicatore tra il 2015 e il 2018: dal 15,2% al 17,8%.
Grafico 1 – Investimenti privati sul pil. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2021, valori percentuali.
(1) Gli investimenti privati sono calcolati dai conti economici regionali come differenza fra gli investimenti fissi totali e gli investimenti fissi della branca “Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria, istruzione, sanità e assistenza sociale”.
Fonte: Istat
La quota percentuale di addetti occupati nelle unità locali delle imprese italiane a controllo estero sul totale degli addetti, nei tre ambiti territoriali considerati, ha un andamento sostanzialmente crescente tra il 2012 e il 2017, in modo più marcato tra il 2019 e il 2020, anno in cui si raggiunge il massimo (Umbria, 15,1%, Italia, 18,5%, Centro 20,1%). L’indicatore nella ripartizione Centro, tra il 2012 e il 2020, assume valori superiori a quelli dell’Italia e in misura maggiore a quelli dell’Umbria.
Grafico 2 – Addetti occupati nelle unità locali delle imprese italiane a controllo estero. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2020, valori percentuali sugli addetti totali.
Fonte: Istat
L’indicatore specializzazione produttiva nei settori ad alta tecnologia (2) , nella ripartizione Centro (tra il 2012 e il 2021), assume valori superiori a quelli nazionali e in misura maggiore a quelli umbri. Tra il 2017 e il 2021, nel Centro, si osserva un progressivo incremento fino a raggiungere il massimo nel 2021 (5,7%). La curva italiana è molto regolare e tale è la crescita tra il 2017 e il 2021 (dal 3,4%, minimo, al 4%, massimo). La spezzata umbra è meno regolare e si caratterizza principalmente per la netta decrescita tra il 2013 e il 2014 (dal 2,8% al 2,1%, minimo) e per il consistente incremento tra il 2020 e il 2021 (dal 2,4% al 3%, massimo).
Grafico 3 – Specializzazione produttiva nei settori ad alta tecnologia. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2021.
(2) Occupati nei settori manifatturieri ad alta tecnologia e nei settori dei servizi ad elevata intensità di conoscenza e ad alta tecnologia in percentuale sul totale degli occupati.
Fonte: elaborazioni Istat su dati Eurostat
L’indicatore che misura la quota percentuale degli addetti nei settori ad alta intensità di conoscenza sul totale addetti nelle unità locali delle imprese dell’industria e dei servizi, tra il 2012 e il 2020, nel Centro, assume valori superiori a quelli nazionali e in misura maggiore a quelli dell’Umbria dove, tra il 2019 e il 2020, si registra un netto incremento: dal 14,4% al 15,1% (massimo), il minimo nel 2012 (13,4%). Anche nel Centro e in Italia tra il 2019 e il 2020 si osserva un andamento simile, rispettivamente dal 19,6% al 20,1% (massimo) e dal 18,1% al 18,5% (massimo).
Grafico 4 – Quota percentuale degli addetti nei settori ad alta intensità di conoscenza nelle imprese dell’industria e dei servizi. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012- 2020.
Fonte: elaborazioni su dati Istat – ASIA unità locali