L’indicatore che misura la frequenza delle interruzioni accidentali lunghe del servizio elettrico (1) (numero medio per utente) in Umbria, nel 2022, presenta un valore inferiore a quello del Centro e a quello dell’Italia (1,8 contro 2,2 a livello nazionale). Tra il 2012 e il 2022 l’andamento delle curve dei tre ambiti territoriali è molto irregolare: in Italia si registra una flessione molto ampia dal 2015 (massimo, 2,4) al 2016 (1,8, minimo). Da questo anno l’indicatore nazionale cresce progressivamente in modo sensibile fino al picco del 2019 (2,4). La curva umbra ha un andamento simile: nel 2015 raggiunge il massimo (2,1), il minimo invece nel 2017 (1,5). Nel 2022, dopo la stabilità tra il 2019 e il 2021, si registra un lieve incremento (1,8 nel 2022).

Grafico 1 – Interruzione accidentali lunghe del servizio elettrico. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2022.

(1) Per interruzioni accidentali lunghe si intendono quelle senza preavviso superiori a tre minuti.

Fonte: elaborazioni Istat su dati Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico

La percentuale di consumi di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili (2) (incluso idroelettrica), in Umbria, tra il 2012 e il 2022, è maggiore di quella dell’Italia, eccetto che nel 2012, e in misura più ampia di quella del centro Italia. Tra il 2012 e il 2013 si registra un incremento molto netto dell’indicatore in Umbria, – dal 26% al 47,8% mentre tra il 2014 e il 2015 si osserva una netta flessione. Nell’ultimo anno della serie storica, tra il 2021 e il 2022, si registra un nuovo decremento che porta l’indicatore al valore del 32,9%. In Italia la flessione si rileva negli ultimi due anni, dal 37,4% del 2020 al 30,7% del 2022.

Grafico 2 – Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili  (incluso idroelettrica). Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2022.

(2) Produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili (incluso idroelettrica) in percentuale sui consumi interni lordi di energia elettrica misurati in GWh.

Fonte: elaborazioni Istat su dati Terna Spa

Le curve dei tre ambiti territoriali considerati, negli ultimi anni della serie fino al 2021, fanno registrare un progressivo incremento molto rilevante in Umbria. In questo ambito territoriale, l’indicatore consumi di energia elettrica dell’agricoltura per 100 milioni di valore aggiunto (3) raggiunge il massimo nel 2021, 38,3, il minimo nel 2015, 19,4. La curva del Centro è costantemente al di sotto di quella italiana e di quella umbra.

Grafico 3 – Consumi di energia elettrica delle imprese dell’agricoltura. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2022.

(3) Consumi di energia elettrica delle imprese dell’agricoltura misurati in Gwh (gigawatt ora) per cento milioni di valore aggiunto dell’agricoltura.

Fonte: elaborazioni Istat su dati Terna Spa

L’indicatore consumi di energia elettrica delle imprese dell’industria per 100 milioni di valore aggiunto dell’industria in Umbria, nel 2022 è sensibilmente maggiore, rispetto al dato medio nazionale. Il massimo, in Umbria, è raggiunto nel 2020, 64,2, anno dopo il quale la curva si flette fino a raggiungere il minimo nel 2022, 57,9.

Grafico 4 – Consumi di energia elettrica delle imprese dell’industria. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2022.

Fonte: elaborazioni Istat su dati Terna Spa

La curva umbra si conferma al di sopra di quella nazionale e di quella del Centro, raggiungendo il suo massimo nel 2018, quando il consumo di energia elettrica in gigawatt per ora per 100 milioni di valore aggiunto del terziario è stato pari a 12,3, mentre il valore medio italiano si è attestato al 10,1. In Umbria, tra il 2018 e il 2020, si registra una netta flessione, si passa dal 12,3% al 10,5%.

Grafico 5 – Consumi di energia elettrica delle imprese private del terziario (esclusa la Pubblica Amministrazione). Umbria, Centro e Italia. Anni 2011-2021.

Fonte: elaborazioni Istat su dati Terna Spa

L’indicatore percentuale dei consumi di energia elettrica coperti da bioenergie (4), in Italia, tra il 2012 e il 2022, assume valori costantemente al di sopra di quelli dell’Umbria e del Centro. Il valore massimo, in Umbria, si registra nel 2020, 4,5%, anno dopo il quale si osserva una netta flessione, 3,2% nel 2022.

Grafico 6 – Consumi di energia elettrica coperti con produzione da bioenergie. Umbria, Centro e Italia. Anni 2012-2022, valori percentuali.

(4) Il dato include la produzione elettrica da biomasse solide, rifiuti solidi urbani biodegradabili, biogas e bioliquidi e le bioenergie prodotte da impianti.

Fonte: elaborazioni Istat su dati Terna Spa

https://www.istat.it/it/archivio/16777

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