L’Umbria in Europa – Formazione scolastica

Formazione scolastica


Livello di istruzione

Il livello di istruzione può essere misurato considerando il livello di istruzione più alto (basato sulla classificazione ISCED) che una persona ha completato con successo.

Dalla mappa si può selezionare il livello di istruzione di interesse. Alcune considerazioni: nel 2019, poco più di un quinto (21,6%) della popolazione in età lavorativa (25-64 anni) nell’UE-27 aveva raggiunto un livello di istruzione definito basso (non superiore a quello secondario inferiore). In sei regioni dell’UE, questa quota era superiore al 50 %: quattro di queste — Regiões Autónomas dos Açores y da Madeira , Norte e Alentejo — erano situate in Portogallo, mentre le altre due — Estremadura e Ciudad Autónoma de Ceuta — erano nella vicina Spagna.

 

Nel 2019, quasi la metà (46,8 %) della popolazione dell’UE-27 in età lavorativa aveva un livello di istruzione definito medio (secondario superiore o post-secondario non terziario). E’ il caso rilevato in oltre il 40 % delle regioni dell’UE, con la quota più elevata a Strední Morava in Cechia (il 74,1 % della popolazione aveva un livello di istruzione medio). Quote molto elevate sono state osservate anche in diversi Stati membri orientali e baltici, nonché nella maggior parte degli stati dell’Austria e della Germania; queste regioni sono spesso caratterizzate da un’elevata percentuale di persone che hanno seguito una formazione professionale e/o hanno svolto un’attività di apprendistato.

Poco meno di un terzo (31,6%) della popolazione in età lavorativa nell’UE-27 aveva un livello di istruzione definito elevato elevato nel 2019. Più della metà della popolazione in età lavorativa nelle regioni capitali della Lituania , della Polonia, nei paesi nordici dell’UE, in Irlanda e in Francia avevano un livello di istruzione elevato.

I dati dell’Umbria presentano il 28,7% della popolazione con un livello di istruzione basso, il 49,1% con un livello di istruzione medio, il 22,3% con un livello di istruzione alto.

 


Tasso di occupazione dei neolaureati

Notevoli variazioni regionali sono state rilevate in Italia e Francia. Dopo aver completato la scuola o l’istruzione terziaria, la maggior parte delle persone considera la propria transizione nel mercato del lavoro. Le loro possibilità di trovare un lavoro sono strettamente legate alle conoscenze e alle competenze acquisite durante gli studi.

Dall’infografica sotto riportata si può visualizzare il tasso di occupazione dei neolaureati nella  regione di interesse.  Alcuni dei principali risultati: nel 2019, il tasso di occupazione dell’UE-27 per i giovani neolaureati era dell’80,9 %. La maggiore dispersione tra le regioni è stata osservata in Italia: in Sicilia il tasso è stato del 33,9% (il più basso dell’UE) mentre nelle regioni autonome di Bolzano e Trento i tassi di occupazione dei neolaureati sono stati superiori alla media dell’UE. Le regioni francesi hanno mostrato un andamento simile: il tasso più alto osservato in Poitou-Charentes era quasi il doppio del tasso più basso osservato a La Réunion. Al contrario, c’erano solo piccole variazioni tra le regioni tedesche e olandesi e tutte avevano valori ben al di sopra della media UE. I tassi più elevati in questi due Stati membri sono stati registrati a Treviri in Germania e a Drenthe nei Paesi Bassi.

Nel 2019 in Umbria il tasso di occupazione dei neolaureati è al 63,5%.