Occupazione.

La forte crescita sul fronte occupazionale del 2015 è stata, almeno in parte, prodotta in Umbria, più che nel resto del Paese, dalla componente a tempo indeterminato a seguito della presenza di incentivi all’assunzione previsti dalla normativa nazionale;  in molti casi molte assunzioni che si sarebbero verificate nel 2016 sono state anticipate al termine del 2015 per beneficiare degli incentivi che si sarebbero ridotti nel 2016, concentrate soprattutto in riferimento al processo di sostituzione di soggetti in procinto di pensionamento. Sulla flessione occupazionale del 2016 incidono comunque quelle uscite per pensionamento, che per anni erano state bloccate dalla riforma pensionistica; a sostegno di tale ipotesi è il fatto che ad aumentare non è la disoccupazione, ma le non forze di lavoro e in particolare quelle in età attiva che non cercano lavoro in quanto non disponibili a lavorare e quelle in età post lavorativa.

Il saldo occupazionale del biennio resta comunque positivo ed i livelli attualmente assunti dai due principali indicatori del mercato del lavoro collocano l’Umbria in una posizione mediana del Paese, più vicina alle regioni del centro nord che a quelle del centro sud.

Il tasso di occupazione, indicatore volto a misurare la capacità del mercato del lavoro di utilizzare le risorse umane disponibili, rappresenta una misura della forza strutturale di un sistema economico.

Il tasso di occupazione (15-64 anni) nel 2016 si è portato al 62,7% (-0,4 punti rispetto al 2015) e risulta superiore a quello della media delle regione del Centro Italia (62,0%) e anche a quello della media italiana (57,2%). I divari territoriali permangono molto accentuati. A livello regionale nessuna delle Regioni presenta un tasso di occupazione al 75%, limite fissato dalla strategia Europa 2020; Puglia, Campania, Sicilia, Calabria non raggiungono il livello del 45%.

L’Umbria presenta un miglioramento in tutti e tre gli indicatori considerati (tasso di disoccupazione totale, giovanile e femminile), mostrando un andamento migliore rispetto ad altre realtà territoriali.

Il tasso di disoccupazione è sceso al 9,6% (-0,8 punti rispetto al 2015), facendo registrare la migliore performance dal 2012, migliore sia della media del Centro Italia (10,4%) che della media italiana (11,7%).

Nel tasso di disoccupazione giovanile l’Umbria nel 2016 presenta un valore pari al 33,1% (il 38% a livello nazionale), in diminuzione di 5,6 punti percentuali rispetto al 2015.

Nel tasso di disoccupazione femminile l’Umbria presenta una buona diminuzione dal 12,2% del 2015 al 10,6% del 2016. Nello stesso periodo esso diminuisce leggermente in Italia dal 12,7% al 12,6%.

Se la disoccupazione scende, la platea degli occupati però non si allarga: dopo il picco delle 360 mila unità del 2015 il numero nel 2016 scende a quota 354 mila, comunque sui livelli più alti registrati dal 2012.

L’obiettivo dell’incremento del tasso di occupazione potrà essere ottenuto solamente sia riducendo la disoccupazione sia aumentando la partecipazione della popolazione al mercato del lavoro, misurata dal tasso di attività.

Nel tasso di attività l’Umbria, nel 2016, presenta un valore pari al 69,5% (64,9% quello nazionale), dato in diminuzione rispetto al valore del 2015 pari al 70,6%.

Nella produttività del lavoro, l’indicatore volto a misurare la capacità di un sistema produttivo di generare ricchezza e, indirettamente redditi, l’Umbria nel 2014, con un valore pari a 51.700 euro, si colloca sotto la media nazionale (risultante pari a 60.000 euro). Tale valore è il più basso degli ultimi 5 anni.

Principali tassi del mercato del lavoro

[Fonte: ISTAT, 2013, 2014, 2015 e 2016]

Territorio Tasso occupazione 2016 Tasso occupazione 2015 Tasso disoccupazione 2016 Tasso disoccupazione 2015 Tasso disoccupazione giovanile 2016 Tasso disoccupazione giovanile 2015 Tasso disoccupazione femminile 2016 Tasso disoccupazione femminile 2015 Tasso di attività 2016 Tasso di attività 2015 Produttività lavoro 2014 Produttività lavoro 2013
Piemonte 64,4 63,7 9,3 10,2 36,0 38,1 10,0 10,5 71,2 71,1 61,8 62,1
Valle d’Aosta 66,4 66,2 8,7 8,9 28,3 32,0 8,5 8,1 72,8 72,8 62,6 63,3
Lombardia 66,2 65,1 7,4 7,9 29,9 32,3 8,6 8,7 71,6 70,8 71,1 70,9
Trentino A.A. 69,3 68,7 5,2 5,3 15,1 17,0 5,5 5,7 73,2 72,6 67,9 67,6
Veneto 64,7 63,6 6,8 7,1 18,7 24,6 8,3 8,8 69,5 68,6 63,4 63,5
Friuli V.G. 64,7 63,7 7,5 8,0 28,5 28,7 9,5 9,7 70,0 69,3 60,8 60,9
Liguria 62,7 62,4 9,7 9,2 37,9 34,5 11,5 9,5 69,7 68,8 63,0 62,8
Emilia Rom. 68,4 66,7 6,9 7,7 22,0 29,4 8,0 9,1 73,6 72,4 64,6 63,8
Toscana 65,3 64,8 9,5 9,2 34,0 32,7 10,8 9,7 72,3 71,5 60,2 59,8
Umbria 62,7 63,1 9,6 10,4 33,1 38,7 10,6 12,2 69,5 70,6 51,7 52,3
Marche 62,2 62,1 10,6 9,9 31,0 32,0 11,7 11,1 69,8 69,2 57,0 56,2
Lazio 59,9 59,0 11,1 11,8 41,6 42,6 11,6 12,3 67,5 67,0 63,7 64,4
Abruzzo 55,7 54,5 12,1 12,6 38,8 48,1 15,2 15,5 63,5 62,6 53,8 53,5
Molise 51,9 49,4 12,8 14,3 38,8 42,7 14,0 14,7 59,6 57,8 47,4 47,8
Campania 41,2 39,6 20,4 19,8 49,9 52,7 23,6 23,0 51,9 49,5 48,0 48,3
Puglia 44,3 43,3 19,4 19,7 49,6 51,3 22,7 21,8 55,0 54,0 46,6 46,6
Basilicata 50,3 49,2 13,3 13,7 34,2 47,7 15,3 15,8 58,2 57,1 52,1 52,9
Calabria 39,6 38,9 23,2 22,9 58,7 65,1 26,3 23,7 51,8 50,7 43,2 43,0
Sicilia 40,1 40,0 22,1 21,4 57,2 55,9 24,0 22,7 51,7 51,0 48,9 49,8
Sardegna 50,3 50,1 17,3 17,4 56,3 56,4 17,8 18,2 61,0 60,9 47,9 48,3
ITALIA 57,2 56,3 11,7 11,9 37,8 40,3 12,8 12,7 64,9 64,0 60,0 60,0