Gli studi sulle modalità insediative della popolazione e sulle dinamiche dell’urbanizzazione mostrano come nelle città convivano, assieme alla popolazione residente, altre popolazioni che utilizzano gli stessi spazi con modalità e tempi propri: sono individui che, pur non essendo residenti, vi si recano con differenti motivazioni (studio, lavoro, turismo, viaggi, ecc.), con diversa frequenza (giornaliera, periodica, occasionale) e con diversi tempi di permanenza.
La popolazione insistente in una data area è composta da sottopopolazioni di residenti, di lavoratori, studenti e city users. Differisce tanto più dalla popolazione iscritta in anagrafe quanto più l’area in questione è attrattiva o repulsiva: le persone che si muovono verso le città sedi di servizi o di attività produttive cambiano la fisionomia sia del luogo di origine che di quello di destinazione e generano concorrenza tra la popolazione dei residenti e quella dei non residenti nell’uso/consumo di risorse e di servizi.
La quantificazione della popolazione insistente notturna e diurna è storicamente uno dei gap informativi per i quali la demografia ha cercato soluzioni. Le città attrattive, come quelle universitarie o a vocazione economica, subiscono una pressione antropica che si traduce in domanda di servizi, consumo di energia, di suolo, ecc. Poter rispondere a domande quali: “Quante sono queste persone?”, “Da dove vengono?”, “Quali sono le loro principali caratteristiche?” sarebbe utile per il dimensionamento dei servizi collettivi, del fabbisogno abitativo delle città e del loro hinterland, come pure per i piani di prevenzione e intervento in caso di calamità naturali.
L’allegato statistico contiene un set di tavole volte a quantificare e caratterizzare la popolazione insistente diurna e a studiarne la distribuzione sul territorio, proponendo delle elaborazioni per specifici domini territoriali: Grandi Comuni, Città metropolitane, Principali realtà Urbane, Functional Urban Area, Città universitarie. Nel prossimo aggiornamento saranno comprese anche le Unioni di comuni. Per la descrizione del sistema informativo e la nota metodologica si rimanda al documento di testo relativo all’anno 2016.
Fonte notizia Istat: https://www.istat.it/it/archivio/248054