In base alla direttiva 1999/31/Ce, finalizzata a salvaguardare l’ambiente e la salute umana, occorre rendere sempre più residuale la frazione di rifiuti conferita in discarica. Inoltre, la nuova direttiva Ue 2018/850 sulle discariche (pacchetto economia circolare), recepita dal D.lgs. n. 121/2020, prevede che, entro il 2035, lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani non superi il 10%. Nel 2022, in Umbria, i rifiuti urbani smaltiti in discarica costituiscono il 35,2% del totale dei rifiuti prodotti, in aumento rispetto all’anno precedente (33,6%). Solo 5 regioni non superano il 10% di rifiuti smaltiti in discarica: Lombardia (3,5%), Friuli Venezia Giulia (5%), Emilia Romagna (5,2%), Trentino Alto Adige (5,3%), Piemonte (8%).

Nel 2022, la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani aumenta nella maggior parte delle regioni, tranne che in Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo e Molise. Sono undici (una in più rispetto al 2020) le Regioni che raggiungono il target del 65% previsto dall’Ue per il 2025: Veneto (76,2%), Sardegna (75,9%), Trentino Alto Adige (74,7%), Emilia-Romagna (74%), Lombardia (73,2%), Marche (72%), Umbria (67,9%), Friuli Venezia Giulia (67,5%), Piemonte (67%), Valle d’Aosta (66,1%), Toscana (65,6%).

Fonte: ISTAT

https://www.istat.it/it/archivio/16777

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