Rapporto Annuale 2021 – Umbria – Congiuntura economica e sociale
Introduzione
Il presente rapporto parte da quello annuale Istat e si focalizza sulla congiuntura economica e sociale. Sono presenti dati in serie storica degli ultimi dieci anni e, in alcuni casi, trimestrali per vedere l’andamento di breve periodo. Come nelle attese, a causa della crisi pandemica da covid-19, nel II trimestre del 2020 si osserva un calo consistente delle esportazioni a cui segue un rimbalzo nel trimestre successivo (cfr. tav. 3). Anche gli indicatori occupazionali segnalano un peggioramento della congiuntura economica, sia il tasso di occupazione che quello di attività. Quest’ultimo ci indica che, nel II trimestre 2020, il peso delle forze lavoro 15-64 sulla popolazione della stessa classe d’età diminuisce (cfr. tav. 10).
Tav.1 – Pil pro capite, Umbria, Centro e Italia – Anni 2010-2019 (euro, valori concatenati anno di riferimento 2010)
2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | |
Umbria | 26.332 | 26.104 | 24.875 | 24.055 | 23.367 | 24.093 | 23.992 | 24.450 | 25.042 | 25.239 |
Centro | 32.161 | 32.188 | 30.799 | 29.781 | 29.586 | 29.561 | 30.096 | 30.474 | 30.709 | 30.878 |
Italia | 28.627 | 28.719 | 27.734 | 27.086 | 27.021 | 27.257 | 27.657 | 28.160 | 28.463 | 28.617 |
Fonte: Istat, “Noi Italia”
Grafico 1
Tra il 2010 e il 2019 il pil pro capite umbro è costantemente inferiore a quello medio dell’Italia a sua volta al di sotto di quello della ripartizione Centro. Nel 2019, in particolare, in Umbria, è pari a 25.239 euro contro i 28.617 dell’Italia e i 30.878 del Centro. L’andamento delle curve è abbastanza stabile. Nei primi 5-6 anni della serie si assiste a una flessione dell’indicatore, il minimo, in Umbria, è raggiunto nel 2014, 23.367. Dal 2015 al 2019, si registra un generale incremento anche se i valori del 2019 si mantengono ben inferiori rispetto a quelli di inizio serie, a livello nazionale si osserva un valore di pochissimo al di sotto di quello del 2010.
Tav. 2 – Esportazioni, Umbria, Centro e Italia, Anni 2011-2020 (a) (valori in milioni di euro)
2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | |
Umbria | 3.604 | 3.887 | 3.644 | 3.427 | 3.646 | 3.653 | 3.876 | 4.226 | 4.315 | 3.762 |
Centro | 60.705 | 64.596 | 64.246 | 66.434 | 67.095 | 68.650 | 74.113 | 75.977 | 87.495 | 80.067 |
Italia | 375.904 | 390.182 | 390.233 | 398.870 | 412.291 | 417.269 | 449.129 | 465.325 | 480.352 | 433.559 |
(a) Dati provvisori
Fonte: Istat, “Annuario Istat-Ice”
Tav. 3 – Variazione percentuale esportazioni su trimestre precedente, Umbria, Centro, totale – I trimestre 2019 – II trimestre 2021
T1-2019 | T2-2019 | T3-2019 | T4-2019 | T1-2020 | T2-2020 | T3-2020 | T4-2020 | T1-2021 | T2-2021 | |
Umbria | 3,88 | 5,32 | -7,45 | 2,68 | -3,54 | -23,79 | 21,83 | 2,08 | 3,78 | 18,29 |
Centro | 0,85 | 11,24 | -9,16 | 5,70 | -9,60 | -18,55 | 27,60 | 7,58 | -1,71 | 7,67 |
Totale | -4,23 | 6,74 | -6,80 | 7,56 | -9,38 | -21,34 | 24,10 | 11,02 | -3,48 | 12,13 |
Fonte: elaborazioni su dati Istat
Grafico 2
Tra il I trimestre 2019 e il II trimestre 2021 si osservano variazioni percentuali congiunturali generalmente discordanti tra un trimestre e l’altro. Da notare la pesante flessione nel II trimestre 2020 a seguito della pandemia, quando in Umbria la perdita ha raggiunto il -23,79% contro la media complessiva del -21,34% e quella della ripartizione Centro pari a -18,55%. Nel III trimestre del 2020 c’è stato un rimbalzo portando l’incremento percentuale umbro a +21,83% (+24,1% quello complessivo). Nel II trimestre 2021 si registra una crescita delle esportazioni nei tre aggregati, in particolare in Umbria +18,29%.
Tav. 4 – Composizione percentuale esportazioni per macro area geografica, Umbria, Centro e Italia – Anno 2020 (a)
unione europea | paesi europei non UE | resto del mondo | totale | |
Umbria | 60,1 | 14,2 | 25,8 | 100 |
Centro | 49,0 | 21,4 | 29,6 | 100 |
Italia | 51,1 | 16,4 | 32,5 | 100 |
(a) Dati provvisori
Fonte: Istat, “Annuario Istat-Ice”
Grafico 3
Nei tre territori considerati le esportazioni verso i paesi UE è preponderante, la percentuale più alta in Umbria (60,1%), molto più ridotta la quota associata ai paesi europei non UE, il massimo nel Centro con il 21,4%. Le esportazioni verso il resto del mondo sono comprese tra il 32,5% della media nazionale e il 25,8% dell’Umbria.
Tav. 5 – Composizione percentuale importazioni per macro area geografica, Umbria, Centro e Italia – Anno 2020 (a)
unione europea | paesi europei non UE | resto del mondo | totale | |
Umbria | 64,6 | 7,9 | 27,5 | 100 |
Centro | 54,1 | 10,3 | 35,6 | 100 |
Italia | 58,2 | 11,0 | 30,8 | 100 |
(a) Dati provvisori
Fonte: Istat, “Annuario Istat-Ice”
Grafico 4
Per le importazioni la situazione è simile a quella delle esportazioni, la quota percentuale da paesi UE è ancora più preponderante, il massimo ancora in Umbria col 64,6%, 58,2% in Italia. La provenienza da paesi europei non UE, invece, è molto più ridotta delle esportazioni verso questi stati, per l’Umbria solo il 7,9% delle importazioni ha origine da questi paesi. Le importazioni dal resto del mondo sono abbastanza consistenti soprattutto nel Centro (35,6%), per l’Italia sono pari al 30,8% (le esportazioni italiane verso questi paesi raggiungono il 32,5%), in Umbria (27,5%).
Tav. 6 – Tasso di occupazione 15-64 anni (a), Umbria, Centro e Italia – Anni 2011-2020
2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | |
Umbria | 62,2 | 61,5 | 60,9 | 61,0 | 63,1 | 62,7 | 62,9 | 63,0 | 64,6 | 63,5 |
Centro | 61,0 | 61,0 | 60,2 | 60,9 | 61,4 | 62,0 | 62,8 | 63,2 | 63,7 | 62,7 |
Italia | 56,8 | 56,6 | 55,5 | 55,7 | 56,3 | 57,2 | 58,0 | 58,5 | 59,0 | 58,1 |
- Rapporto percentuale tra gli occupati tra 15 e 64 anni e la popolazione residente totale della stessa classe d’età
Fonte: Istat, “I.stat”
Grafico 5
Per tutti agli anni compresi tra 2011 e il 2020 il tasso di occupazione (15-64 anni) italiano è nettamente al di sotto di quello umbro e di quello della ripartizione Centro. L’andamento delle curve vede una generale flessione per i tre territori fino al 2013, successivamente si osserva un incremento fino al 2019. In Umbria, tra il 2014 e il 2016, si registra un aumento netto dell’indicatore a cui segue un decremento. Nel 2020, a causa della pandemia, si assiste a una flessione del tasso di occupazione nei tre territori.
Tav. 7 – Tasso di occupazione 15-64 anni, Umbria, Centro e Italia – I trimestre 2019 – IV trimestre 2020
T1-2019 | T2-2019 | T3-2019 | T4-2019 | T1-2020 | T2-2020 | T3-2020 | T4-2020 | |
Umbria | 63,3 | 64,5 | 64,9 | 65,8 | 63,0 | 62,6 | 63,9 | 64,4 |
Centro | 62,7 | 64,1 | 64,4 | 63,5 | 63,3 | 62,4 | 62,1 | 63,1 |
Italia | 58,2 | 59,4 | 59,4 | 59,2 | 58,4 | 57,5 | 58,0 | 58,4 |
Fonte: Istat, “I.stat”
Grafico 6
Il tasso di occupazione (15-64) umbro s’incrementa progressivamente per tutti i quattro trimestri del 2019, in particolare nell’ultimo, dove raggiunge il massimo (65,8). Nella ripartizione Centro la flessione è anticipata tra il III e IV trimestre 2019, dopo il quale si assiste a una costante erosione dell’indicatore fino al III trimestre 2020 per poi recuperare l’ultimo. In Umbria, a seguito del calo tra il IV trimestre 2019 e il II trimestre 2020, si assiste a un recupero negli ultimi due.
Tav. 8 – Variazione percentuale occupati (15 anni e più) su trimestre precedente, Umbria, Centro e Italia – I trimestre 2019 – IV trimestre 2020
T1-2019 | T2-2019 | T3-2019 | T4-2019 | T1-2020 | T2-2020 | T3-2020 | T4-2020 | |
Umbria | -0,60 | 2,38 | 0,10 | 1,51 | -3,78 | -0,69 | 1,01 | 1,31 |
Centro | -0,90 | 2,29 | 0,22 | -1,30 | -0,45 | -1,35 | -0,73 | 1,50 |
Italia | -0,69 | 2,33 | -0,29 | -0,43 | -1,34 | -1,55 | 0,66 | 0,46 |
Fonte: elaborazione su dati Istat
Grafico 7
Si noti il netto incremento percentuale degli occupati del II trimestre 2019 sul primo in tutti e tre i territori: è superiore al 2%. Nel I trimestre 2020 si assiste a un decremento congiunturale molto accentuato in Umbria (-3,78%), nel II trimestre 2020 è più marcato in Italia (-1,55%, Umbria -0,69%). Nell’ultimo trimestre 2020 la variazione percentuale è positiva in tutti e tre territori anche se molto più ridotta in Italia (+0,46%), Umbria (+1,31%).
Tav. 9 – Variazione percentuale disoccupati (15 anni e più) su trimestre precedente, Umbria, Centro e Italia – I trim 2019 – IV trim 2020
T1-2019 | T2-2019 | T3-2019 | T4-2019 | T1-2020 | T2-2020 | T3-2020 | T4-2020 | |
Umbria | 15,6 | -17,2 | -19,7 | 16,0 | 23,2 | -42,9 | 49,4 | -3,6 |
Centro | 2,7 | -9,7 | -19,6 | 17,2 | -2,6 | -31,8 | 59,7 | -6,2 |
Italia | 2,0 | -11,2 | -7,9 | 9,8 | -6,8 | -20,9 | 34,2 | -5,7 |
Fonte: elaborazione su dati Istat
Grafico 8
Nel II trimestre 2020 si assiste a un netto calo congiunturale dei disoccupati, il massimo in Umbria (-42,9%), Italia (-20,9%). Nel III trimestre, invece, si registra un incremento ancora più netto, il massimo nella ripartizione Centro (+59,7%, in Umbria +49,4%). Si noti l’incremento percentuale dei disoccupati in Umbria nel I trimestre 2020 rispetto al precedente (+23,2%), a fronte di un calo nel Centro e in Italia (-2,6% e -6,8% rispettivamente).
Tav. 10 – Tasso di attività 15-64 (a), Umbria, Centro e Italia, I trimestre 2019 – IV trimestre 2020
T1-2019 | T2-2019 | T3-2019 | T4-2019 | T1-2020 | T2-2020 | T3-2020 | T4-2020 | |
Umbria | 70,8 | 70,6 | 69,9 | 71,7 | 70,2 | 66,7 | 70,0 | 70,3 |
Centro | 69,7 | 70,5 | 69,5 | 69,6 | 69,2 | 66,5 | 68,5 | 69,2 |
Italia | 65,6 | 66,0 | 65,4 | 65,8 | 64,7 | 62,4 | 64,6 | 64,6 |
- Rapporto percentuale tra le persone appartenenti alle forze di lavoro (occupati e disoccupati) tra 15 e 64 anni e la popolazione totale di quella stessa classe d’età
Fonte: Istat, “I.stat”
Grafico 9
Il tasso di attività (15-64 anni) nazionale è nettamente inferiore a quello umbro e a quello del Centro. Si osservi la flessione dal IV trimestre 2019 nei tre territori che si accentua, a seguito della pandemia, tra il I e il II trimestre 2020, a causa della quale l’indicatore raggiunge il minimo: Italia 62,4%, Umbria 66,7%. Dal II trimestre 2020 si assiste a un netto recupero, in particolare tra il II e il III trimestre. Il livello massimo del tasso di attività, in Umbria, è raggiunto il IV trimestre 2019 (71,7%).
Tav. 11 – Indice prezzi al consumo Nic (a) per l’intera collettività (base 2015), variazioni percentuali congiunturali, Umbria, Centro e Italia – gennaio 2020 – agosto 2021
gen-2020 | Feb-2020 | Mar-2020 | Apr-2020 | Mag-2020 | Giu-2020 | Lug-2020 | Ago-2020 | Set-2020 | Ott-2020 | Nov-2020 | Dic-2020 | Gen-2021 | Feb-2021 | Mar-2021 | Apr-2021 | Mag-2021 | Giu-2021 | Lug-2021 | Ago-2021 | |
Umbria | 0,3 | 0,0 | 0,1 | 0,0 | -0,2 | 0,4 | -0,2 | 0,4 | -0,7 | 0,3 | -0,2 | 0,3 | 0,6 | 0,0 | 0,3 | 0,5 | 0,0 | 0,2 | 0,3 | 0,4 |
Centro | 0,2 | -0,2 | 0,2 | 0,2 | 0,0 | 0,0 | -0,3 | 0,2 | -0,7 | 0,2 | -0,2 | 0,1 | 0,7 | 0,1 | 0,3 | 0,5 | 0,0 | 0,2 | 0,3 | 0,4 |
Italia | 0,1 | -0,1 | 0,1 | 0,1 | -0,2 | 0,1 | -0,2 | 0,3 | -0,7 | 0,2 | -0,1 | 0,2 | 0,7 | 0,1 | 0,3 | 0,4 | 0,0 | 0,1 | 0,5 | 0,4 |
Fonte: Istat, “I.stat”
Grafico 10
Si osservi la decrescita congiunturale dei prezzi al consumo nel settembre 2020, -0,7% in tutti e tre i territori. Da segnalare la ripresa dell’indice nel gennaio 2021: 0,6% Umbria, 0,7% Italia. Negli ultimi due mesi della serie luglio e agosto 2021) si registra un discreto incremento, a luglio il livello più alto in Italia. Indice dei prezzi al consumo Nic: misura la variazione nel tempo dei prezzi che si formano nelle transazioni relative a un paniere di beni e servizi scambiati tra gli operatori economici e i consumatori privati finali. L’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) misura la variazione nel tempo dei prezzi relativi ai beni e servizi acquistati sul mercato per i consumi finali individuali.
Tav. 12 – Indice prezzi al consumo Nic per l’intera collettività (base 2015), variazioni percentuali tendenziali, Umbria, Centro e Italia, gennaio 2020 – agosto 2021
Gen-2020 | Feb-2020 | Mar-2020 | Apr-2020 | Mag-2020 | Giu-2020 | Lug-2020 | Ago-2020 | Set-2020 | Ott-2020 | Nov-2020 | Dic-2020 | Gen-2021 | Feb-2021 | Mar-2021 | Apr-2021 | Mag-2021 | Giu-2021 | Lug-2021 | Ago-2021 | |
Umbria | 0,5 | 0,4 | 0,4 | 0,4 | 0,2 | 0,5 | 0,1 | 0,3 | 0,3 | 0,5 | 0,4 | 0,5 | 0,8 | 0,8 | 1,0 | 1,5 | 1,7 | 1,5 | 1,9 | 1,9 |
Centro | 0,4 | 0,1 | 0,1 | 0,0 | -0,2 | -0,3 | -0,4 | -0,6 | -0,8 | -0,6 | -0,4 | -0,3 | 0,2 | 0,5 | 0,6 | 0,9 | 0,9 | 1,1 | 1,7 | 1,9 |
Italia | 0,5 | 0,3 | 0,1 | 0,0 | -0,2 | -0,2 | -0,4 | -0,5 | -0,6 | -0,3 | -0,2 | -0,2 | 0,4 | 0,6 | 0,8 | 1,1 | 1,3 | 1,3 | 1,9 | 2,0 |
Fonte: Istat, “I.stat”
Grafico 11
Nella seconda metà del 2020, nel Centro e in Italia, si registra un decremento dell’indice dei prezzi al consumo a fronte di un incremento in Umbria. Dal mese precedente l’inizio della pandemia, e sempre più dopo, l’indice aumenta, in Umbria in misura maggiore fino a giugno 2021, i livelli più alti nell’agosto di quest’anno: 1,9% in Umbria, 2% in Italia.
Tav. 13 – Spesa media mensile familiare (in euro correnti), Umbria, Centro e Italia – Anni 2011-2020
2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | |
Umbria | 2.461 | 2.499 | 2.350 | 2.367 | 2.336 | 2.250 | 2.333 | 2.283 | 2.447 | 2.250 |
Centro | 2.763 | 2.672 | 2.594 | 2.608 | 2.600 | 2.612 | 2.679 | 2.723 | 2.754 | 2.511 |
Italia | 2.640 | 2.550 | 2.471 | 2.489 | 2.499 | 2.524 | 2.564 | 2.571 | 2.560 | 2.328 |
Fonte: Istat, “I.stat”
Grafico 12
L’andamento della spesa media mensile familiare, tra il 2011 e il 2020, è abbastanza stabile, l’indicatore umbro si situa costantemente al di sotto di quello medio italiano e del centro Italia. Da notare l’incremento netto della spesa media familiare in Umbria, tra il 2018 e il 2019, e la flessione consistente nei tre territori nel 2020.
Tav. 14 – Incidenza della povertà relativa familiare (a), Umbria e Italia – Anni 2011-2020 (valori percentuali)
2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | |
Umbria | 7,2 | 7,5 | 7,1 | 8,0 | – | 11,8 | 12,6 | 14,3 | 8,9 | 8,0 |
Italia | 9,9 | 10,8 | 10,4 | 10,3 | 10,4 | 10,6 | 12,3 | 11,8 | 11,4 | 10,1 |
Fonte: Istat, “I.stat”
Grafico 13
L’incidenza percentuale della povertà relativa familiare in Umbria, tra il 2013 e il 2018, raddoppia, passando dal 7,1% al 14,3% (il massimo). Dal 2018 al 2020 c’è un calo molto netto in Umbria, soprattutto tra il 2018 e il 2019, portando l’incidenza ancora su valori bassi (8%, nel 2020). La curva italiana si situa al di sotto di quella umbra eccetto negli ultimi due anni della serie. La stima dell’incidenza della povertà relativa familiare (percentuale di famiglie povere) è calcolata sulla base di una soglia convenzionale (linea di povertà) che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia è definita povera in termini relativi. La soglia di povertà per una famiglia di due componenti è posta pari alla spesa media mensile per persona nel paese.
Tav. 15 – Persone molto o abbastanza soddisfatte della propria situazione economica, Umbria, Centro e Italia – Anni 2011-2020 (valori percentuali)
2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | |
Umbria | 51,5 | 46,4 | 44,8 | 42,4 | 51,6 | 50,1 | 51,7 | 54,8 | 57,8 | 63,0 |
Centro | 51,0 | 44,4 | 41,4 | 44,4 | 48,8 | 51,9 | 53,5 | 52,6 | 56,1 | 57,8 |
Italia | 48,6 | 42,8 | 40,1 | 43,5 | 47,4 | 50,5 | 50,5 | 53,0 | 56,5 | 58,0 |
Fonte: Istat, “Noi Italia”
Grafico 14
Tra il 2013 e il 2020 il trend della percentuale di persone molto o abbastanza soddisfatte della propria situazione economica è sostanzialmente crescente, in Umbria dal 2014. Nei primi anni della serie si registra un decremento dell’indicatore. Da segnalare il netto aumento, in Umbria, tra il 2014 e il 2015 (+9,2% di persone molto o abbastanza soddisfatte della propria situazione economica). Nei tre territori, nel 2020, si tocca il massimo dell’indicatore, in Umbria il valore più alto (63%).