I dati riferiti alle statistiche culturali si riferiscono all’anno 2023 e sono stati raccolti ed elaborati a partire dai risultati delle principali rilevazioni dell’Istat (Indagine sulle biblioteche, Indagine sulle imprese, Indagine Aspetti della vita quotidiana, Registro statistico delle imprese attive, Conti e aggregati economici delle pubbliche amministrazioni, eccetera), dalle statistiche derivate di Contabilità nazionale e dalle principali fonti disponibili esterne all’Istituto (Ministero della Cultura, Siae, etc.).
Nel 2022, in Umbria, la spesa pubblica comunale corrente destinata a beni e attività culturali è stata pari a 20,6 euro procapite, inferiore sia alla media italiana (21,2 euro) che a quella del Centro (25,7 euro), in aumento rispetto al 2021 (17,1 euro). La Provincia Autonoma di Bolzano è quella che ha registrato la spesa più elevata (61,5 euro) mentre quella più bassa è stata quella della Campania (3,9 euro).
Nel 2023, in Umbria, le persone di 6 anni e più che non hanno fruito di spettacoli o intrattenimenti fuori casa negli ultimi 12 mesi o non hanno letto quotidiani o libri sono state pari al 25,4%, percentuale superiore all’Italia (24,2%) e al Centro (23,1%).
In Umbria nel 2021 le istituzioni non profit a vocazione culturale e artistica sono state 2 sul totale delle istituzioni non profit. Il dato più elevato si registra in Lombardia (15,9) quello meno elevato in Valle d’Aosta (0,3).
In Umbria, nel 2023, il numero di eventi di spettacolo, intrattenimento e sport è stato pari a 78,7 ogni 1.000 abitanti, superiore alla media italiana (59,4) e alla media del Centro (73,3), posizionandosi in seconda posizione tra le regioni italiane per numero di eventi dopo la Valle d’Aosta.
I contributi agli spettacoli dal vivo derivanti dal fondo nazionale per gli spettacoli dal vivo, sono stati pari in Umbria a 6,5 euro procapite nel 2023, contro i 7,4 euro della media italiana e i 9,7 euro della media del Centro. La regione con il contributo procapite più elevato è stato il Friuli Venezia Giulia (13,1 euro), la Valle d’Aosta con quello meno alto (0,2 euro).
Fonte: ISTAT