Per la Giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e celebrata ogni anno il 22 marzo, l’Istat pubblica un approfondimento tematico che presenta una sintesi dei principali e più recenti risultati delle diverse indagini, elaborazioni e analisi realizzate dall’Istituto, per offrire all’utente una lettura integrata delle statistiche sulle acque con riferimento agli aspetti legati al territorio e alla popolazione.

Nel 2022, in Italia, l’acqua dispersa nelle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile soddisferebbe le esigenze idriche di 43,4 milioni di persone per un intero anno. L’Italia è terza in Europa, nel 2022, per il prelievo di acqua potabile per abitante.

Il presente report illustra i dati relativi ad alcuni indicatori che descrivono l’utilizzo e la dispersione della risorsa acqua, anno 2022, insieme ad altri di tipo soggettivo, anno 2023, sulla qualità percepita del servizio idrico, dell’acqua e sulle questioni climatico-ambientali.

In Umbria, nel 2022, l’acqua prelevata pro-capite per uso potabile – misurata in litri per abitante al giorno – è pari a 349. Questo valore la pone quinta nella graduatoria crescente che vede al primo posto la Puglia come regione più virtuosa (110) e all’ultimo il Molise (2.160). Il valore della ripartizione Centro è decisamente più alto di quello dell’Umbria (425) e pressoché uguale a quello medio nazionale (424).

Grafico 1 – Acqua prelevata pro-capite per uso potabile. Umbria, Centro e Italia. Anno 2022, litri per abitante al giorno.

Fonte: Istat

In Umbria, nel 2022, la percentuale delle perdite idriche nelle reti comunali sul volume immesso in rete è pari al 49,7%, valore molto elevato che la porta al sedicesimo posto nell’ordinamento crescente dell’indicatore. In cima alla classifica, con la performance migliore, la Provincia Autonoma di Bolzano con il 28,8%, a chiudere la Basilicata con il 65,5% di perdite idriche totali. La ripartizione Centro fa registrare il valore del 43,9%, significativamente inferiore a quello umbro e di poco superiore a quello medio italiano (42,4%).

Grafico 2 – Perdite idriche totali nelle reti comunali di distribuzione. Umbria, Centro e Italia. Anno 2022, valori percentuali sul volume immesso in rete.

Fonte: Istat

Dal seguente grafico 3 si osserva la ripartizione percentuale del grado di soddisfazione, delle famiglie allacciate alla rete idrica comunale, per il servizio idrico. In Umbria, nel 2023, il 16,2% delle famiglie è molto soddisfatto del servizio, nel Centro il 17,4%, in Italia il 21,5%. Sommando le percentuali delle persone molto soddisfatte e di quelle abbastanza soddisfatte, si ottiene il valore dell’88,9% in Umbria, l’86,2% al Centro e l’86,4% in Italia. Da quanto detto emerge che la quota percentuale delle persone poco soddisfatte e per niente soddisfatte è molto ridotta. In particolare la percentuale di chi è poco soddisfatto è più alta in Italia (10,9%), mentre in Umbria è pari all’8,8%.

Grafico 3 – Famiglie allacciate alla rete idrica comunale per livello di soddisfazione del servizio. Umbria, Centro e Italia. Anno 2023, valori percentuali.

Fonte: Istat

La percentuale di famiglie che lamentano irregolarità nell’acqua, nel 2023, è molto ridotta e compresa tra il 6,2% dell’Umbria e l’8,9% dell’Italia; nel Centro si registra un valore intermedio, 7,6%. Diversa è la situazione relativa al livello di fiducia verso la qualità dell’acqua del rubinetto: l’Umbria fa registrare la percentuale più alta delle persone che non si fidano di bere l’acqua del rubinetto, 31,4%; nel Centro e in Italia i valori sono inferiori al 30%, rispettivamente 28,3% e 28,8%.

Grafico 4 – Famiglie che lamentano irregolarità nell’erogazione di acqua e che non si fidano a bere acqua del rubinetto. Umbria, Centro e Italia. Anno 2023, valori percentuali.

Fonte: Istat

In Umbria, nel 2023, la percentuale di persone di 14 anni e più che dichiarano l’inquinamento delle acque tra i cinque problemi ambientali più rilevanti è pari al 33,9%, nel Centro al 37,8%, in Italia al 38%. L’effetto serra è la problematica percepita come più importante: in Umbria dal 71,4% delle persone di 14 anni e più, nel Centro dal 72,1%, in Italia dal 70,8%. Il dissesto idrologico, tra i tre problemi analizzati, è quello considerato relativamente meno preoccupante: Umbria, 26,7%, Centro, 28,9%, Italia, 26,5%.

Grafico 5 – Persone di 14 anni e più che dichiarano l’inquinamento delle acque, l’effetto serra o cambiamenti climatici e il dissesto idrogeologico tra i cinque problemi ambientali più preoccupanti. Umbria, Centro e Italia. Anno 2023, valori percentuali.

Fonte: Istat

https://www.istat.it/it/archivio/295148

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