Iniziata il 7 gennaio scorso in piena emergenza sanitaria, la campagna per la raccolta dei dati del 7°Censimento generale dell’Agricoltura procede a buon ritmo: a oggi, infatti, il 40% del totale delle unità di rilevazione (circa 1,7 milioni) ha completato il questionario e, fra le rimanenti, ben due su tre sono già entrate in contatto con la rete censuaria predisposta.
Un risultato reso possibile anche grazie alle innovazioni introdotte nel processo di raccolta dei dati. Queste permettono all’utente di poter compilare direttamente il questionario via web sull’apposita piattaforma dedicata, di optare per un’intervista telefonica al numero verde gratuito predisposto o – vera novità – di rivolgersi alla rete delle sedi operative dei CAA (i Centri di assistenza agricola) i quali, attraverso la loro capillarità di diffusione sul territorio, la conoscenza specifica del settore e la familiarità con le imprese del comparto, rappresentano l’elemento più qualificante della strategia di Istat per l’acquisizione tempestiva di dati di qualità.
Tutti strumenti pensati dall’Istituto in epoca pre-Covid, soprattutto per minimizzare il fastidio statistico a carico dei rispondenti, rivelatisi decisivi per proseguire le operazioni censuarie anche quando la pandemia ha isolato il Paese riducendo la mobilità intra territoriale.
Ad oggi circa il 15% delle aziende ha scelto di compilare in maniera autonoma il questionario on line, mentre il 25% ha preferito effettuare una intervista telefonica. La gran parte però (quasi il 60%) si è rivolta direttamente alla rete degli operatori dei CAA.
La provincia autonoma di Trento – con un tasso di risposta di quasi il 60% – guida la classifica dei territori più virtuosi, seguita da Piemonte, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
Alcune regioni del Sud e la provincia autonoma di Bolzano mostrano ancora difficoltà per la lunga persistenza delle forti misure sanitarie restrittive adottate sui territori e soltanto recentemente venute meno.
Il 7° Censimento generale dell’Agricoltura si chiuderà il prossimo 30 giugno.
Le informazioni granulari così ottenute saranno in grado di fornire un quadro informativo statistico esaustivo della struttura del mondo rurale a livello nazionale, regionale e locale. La rilevazione contribuirà inoltre ad arricchire il patrimonio informativo già esistente per il comparto e costituirà il basamento essenziale per le future politiche di settore.
Il Censimento in corso sarà l’ultimo a cadenza decennale, chiudendo la lunga storia dei Censimenti generali dell’Istat. In futuro l’Istituto Nazionale di Statistica condurrà infatti – anche per il settore agricolo – solo censimenti continui e permanenti, attraverso l’uso integrato di dati amministrativi e indagini campionarie.