L’analisi sull’andamento della demografia delle imprese nel II trimestre 2023, che emerge dai dati Movimprese, elaborati da Unioncamere e InfoCamere sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio, evidenzia, per il nostro Paese, un saldo positivo tra aperture e chiusure di imprese, con un aumento complessivo di 28.286 nuove aziende nel periodo aprile-giugno. Il risultato, sebbene rappresenti un segnale incoraggiante, è uno tra i meno performanti nell’arco degli ultimi dieci anni.
L’analisi a livello territoriale mostra che sebbene il Sud registri il saldo maggiore in termini assoluti (9.006 imprese in più), è anche quello che subisce la flessione più marcata in termini di tasso di crescita, passando dal +0,55% di 12 mesi fa al +0,44% del trimestre da poco concluso. Il Nord-Ovest e il Centro sono le due aree geografiche che condividono il primato per l’incremento relativo più elevato (+0,5%). In tutte le regioni, il trimestre si è chiuso comunque con il segno positivo: dalla Lombardia (+5.663 imprese), al Molise (+87).
In Umbria le iscrizioni di nuove imprese nel II trimestre 2023 sono state 1.054 a fronte di 780 cessazioni con un saldo positivo di 274 imprese (+217 nella Provincia di Perugia, +57 in quella di Terni). Al 30 giugno 2023 lo stock di imprese umbre ammontava a 93.017 con un tasso di crescita in positivo dello 0,29% (inferiore rispetto al +0,42% del II trimestre 2022), meno marcato rispetto a quello dell’Italia (+0,47%) e a quello del Centro (+0,5%), con il dato del Lazio (+0,63%) superiore a quello di tutte le altre regioni del Centro: Toscana (+0,38%) e Marche (+0,40%).
Delle 93.017 imprese umbre registrate al 30 giugno 2023 l’aumento più rilevante si è avuto per le imprese dei servizi (+0,96%), seguite da quelle delle costruzioni (+0,72%), commercio (+0,19%), agricoltura (+0,16%) industria (+0,15%).
FONTE: Unioncamere – Movimprese