Nel 2023, in Umbria, l’indicatore rischio di povertà (1) è pari al 10,6%, valore sensibilmente inferiore a quello medio nazionale (18,9%). La percentuale relativa alla bassa intensità lavorativa (2), in Umbria, è pari al 5,4% (8,9% in Italia). Il dato del rischio di povertà o esclusione sociale (3) (4) conferma, per l’Umbria, l’ottima performance relativamente alle condizioni di vita nel 2023: 13%, contro il 22,8% di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale in Italia.

Grafico 1 – Indicatori delle condizioni di vita, Umbria e Italia. Anno 2023.

Fonte: Istat, 2023

  1. Percentuale di persone che vivono in famiglie con un reddito netto equivalente inferiore a una soglia di rischio di povertà, fissata al 60% della mediana della distribuzione individuale del reddito netto equivalente;
  2. Percentuale di persone che vivono in famiglie per le quali il rapporto fra il numero totale di mesi lavorati dai componenti della famiglia durante l’anno di riferimento dei redditi (quello precedente all’anno di rilevazione) e il numero totale di mesi teoricamente disponibili per attività lavorative è inferiore a 0,20;
  3. Grave deprivazione materiale e sociale: percentuale di persone che registrano almeno sette segnali di deprivazione materiale e sociale su una lista di tredici (sette relativi alla famiglia e sei relativi all’individuo);
  4. Rischio di povertà o di esclusione sociale: percentuale di persone che si trovano in almeno una delle seguenti tre condizioni: 1) vivono in famiglie a rischio di povertà; 2) vivono in famiglie in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale; 3) vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro.

Nel 2023, in Umbria, l’indicatore percentuale rischio di povertà o di esclusione sociale è pari al 13%, valore abbondantemente inferiore a quello medio nazionale (22,8%). Il dato umbro, solo quinto nella graduatoria crescente delle regioni, denota un livello ottimo delle condizioni di vita. La performance migliore si registra nella provincia autonoma di Bolzano (5,8%), a seguire l’Emilia Romagna con il 7,4%. le situazioni più critiche si registrano al Sud: Sicilia, Campania e Calabria presentano valori superiori al 40% o vicini al 50%, rispettivamente 41,4%, 44,4% e 48,6%.

Grafico 2 – Rischio di povertà o di esclusione sociale per regione. Anno 2023.

Fonte: Istat, 2023

https://www.istat.it/it/archivio/296819

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