L’ISTAT in occasione della giornata mondiale dell’acqua ha pubblicato il focus tematico “Le statistiche dell’Istat sull’acqua – Anni 2020/2022”.

L’Umbria è l’unica regione in cui il servizio pubblico di fognatura comunale è totalmente a carico di gestori specializzati. In Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Toscana e Basilicata i servizi sono quasi completamente a gestione specializzata. Di contro, la gestione in economia è prevalente in Molise, Calabria, Valle d’Aosta e provincia autonoma di Bolzano.

Anche il servizio di depurazione delle acque reflue urbane in Umbria, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia è totalmente a carico di gestori specializzati.

L’88% degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane in Italia è gestito dai 227 enti specializzati, che operano soprattutto in Lombardia (27 gestori) e Piemonte (27). Sul restante 12,0% degli impianti sono attivi 1.150 gestori in economia, presenti maggiormente nelle regioni Calabria (282) e Campania (216). In Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Umbria come già ricordato gli impianti sono gestiti solo da enti specializzati, mentre in Molise (94,9%) e Calabria (94,3%) prevalentemente da enti in economia.

Gli effetti dei cambiamenti climatici e/o dell’effetto serra rientrano tra i cinque problemi ambientali che preoccupano di più le persone con almeno 14 anni: indicati dal 71,3% degli intervistati in Umbria nel 2022, dal 72,7% del Centro e dal 71% nella media italiana.

Nel 2022, quasi quattro persone di 14 anni e più su 10 si dichiarano preoccupate per l’inquinamento delle acque in Umbria (38,5%), il 38,9% nel Centro e il 38,1% in Italia.

Persone di 14 anni e più che dichiarano l’inquinamento per le acque e l’effetto serra o cambiamenti climatici tra i 5 problemi ambientali più preoccupanti, per regione. Anno 2022, per 100 persone di 14 anni e più della stessa zona

Nel 2020, l’Umbria, per quel che riguarda i volumi prelevati di acque minerali rispetto al 2019, fa parte delle cinque regioni in cui si è assistito a una diminuzione del prelievo (-2%), in controtendenza rispetto al dato del Centro (+3%) e dell’Italia (+3,6%).

Nel 2022 l’Umbria mantiene il primato tra le regioni nel consumo di acqua minerale: il 91,4% delle persone di 11 anni e più consuma almeno mezzo litro di acqua minerale al giorno contro l’83,7% del Centro e l’82,2% dell’Italia.

Le famiglie umbre che nel 2022 dichiarano di essere molto o abbastanza soddisfatte della comprensibilità delle bollette sono il 62,6%, contro il 65,1% del Centro e il 67,4% della media italiana.
La frequenza di lettura dei contatori è molto o abbastanza soddisfacente per quasi otto famiglie umbre su 10 (75,9%, contro il 76,9% del Centro e il 77,5% della media italiana).
Rispetto al giudizio sulla frequenza della fatturazione la percentuale di famiglie umbre molto o abbastanza soddisfatte è pari all’81,6% (82,4% nel Centro e 81,9% in Italia).

Nel 2022 le famiglie umbre allacciate alla rete idrica comunale che si dichiarano molto o abbastanza soddisfatte del servizio sono l’88,1%, percentuale superiore alla media del Centro (85,6%) e dell’Italia pari all’86%.

Famiglie allacciate alla rete idrica comunale per livello di soddisfazione del servizio e regione. Anno 2022, per 100 famiglie della stessa zona

Le famiglie umbre che nel 2022 dichiarano di non fidarsi a bere l’acqua di rubinetto sono il 28,7%, percentuale inferiore alla media italiana (29,4%) ma superiore a quella del Centro (27,4%); il 6,9% invece delle famiglie umbre ha lamentato irregolarità nella distribuzione dell’acqua, percentuale inferiore sia alla media del Centro (7%) che a quella dell’Italia (9,7%).

FONTE: ISTAT

https://www.istat.it/it/archivio/282387

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