Per quanto riguarda l’Umbria si stima che nel 2019 le persone residenti a rischio di povertà o di esclusione sociale siano il 13,3% (circa 121 mila individui), in diminuzione rispetto al valore del 2018 pari al 19,2%, percentuale inferiore non solo alla media italiana ma anche a quella delle altre regioni del Centro, pari al 18,7% in Toscana, al 19,1% delle Marche e al 24,8% del Lazio.
L’Umbria registra importanti segnali positivi anche nell’indicatore “grave deprivazione”.In particolare nel 2019 l’Umbria presenta in tale indicatore un valore pari all’1,8% in diminuzione rispetto al 4,2% del 2018, inferiore sia alla media italiana che a quella delle altre regioni del Centro.
L’Umbria registra un miglioramento anche inell’indicatore relativo alla “bassa intensità lavorativa. In tale indicatore, pari nel 2019 al 4,0%, l’Umbria registra una diminuzione del 4,8% rispetto all’anno precedente, inferiore alla media italiana e del Centro.
Per rischio di povertà o di esclusione sociale si intende la percentuale di persone che si trovano in almeno una delle seguenti tre condizioni: vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro; vivono in famiglie a rischio di povertà; vivono in famiglie in condizioni di grave deprivazione materiale; per “grave deprivazione” la percentuale di persone in famiglie che registrano almeno quattro segnali di deprivazione materiale sui nove indicati di seguito: essere in arretrato nel pagamento di bollette, affitto, mutuo o altro tipo di prestito; non poter riscaldare adeguatamente l’abitazione; non poter sostenere spese impreviste di 800 euro (l’importo di riferimento per le spese impreviste è pari a circa 1/12 del valore della soglia di povertà annuale calcolata nel 2015, il cui valore era pari a 9.508 euro); non potersi permettere un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni, cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano; non potersi permettere una settimana di vacanza all’anno lontano da casa; non potersi permettere un televisore a colori; non potersi permettere una lavatrice; non potersi permettere un’automobile; non potersi permettere un telefono; per “bassa intensità lavorativa” si intende la percentuale di persone che vivono in famiglie per le quali il rapporto fra il numero totale di mesi lavorati dai componenti della famiglia durante l’anno di riferimento dei redditi (quello precedente all’anno di rilevazione) e il numero totale di mesi teoricamente disponibili per attività lavorative è inferiore a 0,20 (FONTE: ISTAT)
https://www.istat.it/it/archivio/252026